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Lot 22

Bacile Spagna, Manises, secondo terzo del XVIII secolo, Maiolica a lustro in rosso, diametro cm 41,5 Minime sbeccature ed usure La decorazione consiste in una larga foglia di aspetto piumoso con piccoli garofani alle estremità, che si sviluppa da un piccolo vaso.

Lot 220

Coppia di piatti Imola, seconda metà del XVIII secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, diametro cm 37,5 Corpo circolare, apodo, con ampio cavetto e tesa sbaccellata, orlo sagomato. Nel cavetto la decorazione comprende un mazzetto di fiori vari legato da un nastro, attorno mazzetti di anemoni ed insetti equidistanti fra loro ed alternati. Lungo la tesa, si dispone una decorazione composta di rametti fogliati con anemone alternati da semicorolle con tralci uncinati., Per esemplari simili per forma e decorazione, ma di diametro in- feriore marcati “Imola”, v. RAVANELLI GUIDOTTI C., Maioliche de Settecento, Ferrara, 2014, pp.121 - 130 131.

Lot 225

Potiche Savona, bottega di Giacomo Boselli, ultimo quarto del XVIII secolo, Maiolica a terzo fuoco in policromia, altezza cm 29,5 Sbeccature alla bocca al piede, che mostra una piccola lacuna Corpo “a balaustro” costolato, poggiante su alto piede svasato, e base orlata incavata. Bocca polilobata Coperchio “a pagoda” con bordo mistilineo e presa a conchiglia. Decorazione a settori verticali con tralci di roselline singole o raggruppate, entro fasce arricchite da un ornato a foglie stilizzate in verde e nero

Lot 227

Piatto Milano, Felice Clerici, 1765-1770, Maiolica a terzo fuoco in policromia, diametro cm 22,1 Lievissime sbeccature Corpo circolare, fondo piatto, base piana circolare incavata. Nel piede la marca “trattino puntato”, in azzurro. Decorazione “a fiori indiani”. Nel cavetto una grande peonia fiorita circondata da una corona di lunette puntate, in oro. Sulla tesa tralci di fiori vari raccolti in un nastro azzurro.

Lot 233

Tazza da brodo Milano, Pasquale Rubati, 1760- 1780, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 9,0 ; diametro cm 13,0 Piccole sbeccature Corpo emisferico, basso piede circolare in rilievo. Coperchio a cupola ribassata con battuta, presa a bottone. Decorazione “a fiori in rilievo” alla barbottina. I fiori rappresentano peonie con tralci di fiori di pruno.

Lot 240

Tre grandi piatti Bassano, fabbrica di G.B.Antonibon, circa 1728-1738, Maiolica a gran fuoco in monocromia blu, diametro cm 45,0; cm 51,5; cm 56,5 Buono stato di conservazione Corpo circolare bordo orlato mistilineo, tesa leggermente costolata. Base piana. Decoro tipo Delft o all’olandese (detto anche “ad occhio di bue”), composto da grandi fiori e foglie fortemente stilizzati disposti radialmente lungo il bordo. Al centro motivo a corolla stellata con fo- glie stilizzate.

Lot 248

Tazza da brodo Nove, fabbrica Antonibon (attr.), metà del XIX secolo, Terraglia a gran fuoco in policromia, diametro tazza cm 14,0; piattino cm 22,2 Buono stato di conservazione La tazza dal corpo emisferico costolato, su basso piede circolare ad anello. Anse ad orecchio, con elso. Coperchio a “pagoda” con pomolo a frutto fogliato. Piatto con umbone ad anello rilevato, corpo costolato e bordo mistilineo. Decorazione di derivazione settecentesca a “ fiori recisi “, tralci fogliati con alcuni insetti sparsi. Bordi profilati da una catenella fogliata. Marca stella.

Lot 254

Portafiori Nove, seconda metà del XIX secolo, Terraglia a gran fuoco in policromia, altezza cm 49,5 Rotture alle braccia, restaurate Gruppo scultoreo raffigurante un putto, posto sopra ad una zolla, mentre sostiene con le braccia un uovo sul capo. La parte superiore dell’uovo è aperta, ad uso contenitore. Lavorazione a stampo e a stecca. La decorazione, di semplice fattura, si compone di un semplice mazzetto di fiori vari, dipinto sull’uovo. La zolla di base è ornata da fiorellini in rilievo e dipinti in policromia. Marca Nove e stella.

Lot 255

Mensola Nove, seconda metà del XIX secolo, Terraglia policroma a gran fuoco, dimensioni cm 25,0x49,0 Buono stato di conservazione Prodotta a stampo, lavorata a mano ed a stecca si compone di un piano rettangolare sostenuto da una coppia di putti musicanti fra rocaille e “pellacce”. Decorazione a piccoli rametti fioriti e fogliati. Piano marmorizzato. Marca stella.

Lot 259

Grande alzata Opera firmata da De Moli, 1869, Maiolica a gran fuoco, diametro cm 48,5 Lieve danno, visibile sul bordo della parte interna Corpo circolare, su alto piede incavato. La scena raffigura “Il Ratto delle Sabine”. Alcuni romani, a cavallo rapiscono le Sabine ignude La scena si svolge entro un semplice paesaggio Un putto alato simboleggia “amore”. Le figure manifestano mitica serenità.

Lot 26

Grande ciotolona Spagna,Manises,secondo terzo del XVIII secolo, Maiolica al lustro rosso, dimensioni cm 46 Una felatura e minime sbeccature Il grande recipiente è a forma troncoconica con base piatta ed è decorato all’interno con una larga foglia di aspetto piumoso con piccoli fiori alle estremità, che si sviluppa da un piccolo vaso, inoltre piccoli uccelli in volo. La parete esterna ospita grandi rami fogliati stilizzati.

Lot 260

Vassoio Germania, Fürstenberg, 1770 ca , Porcellana. Marca: “F” in blu, dimensioni cm 30,0x37,0 Buono stato di conservazione Vassoio ovale dal bordo mosso, per servizio da tè, decorato in policromia con una cineseria. Su ampia zolla erbosa, tra una palma ed un albero fantastico con enormi fiori, tre cinesi sono intenti a fabbricare un castello da carte su un tavolino rotondo. Bordo a festoni in oro.

Lot 27

Piatto Spagna, Barcellona, Prima metà del XVII secolo, Maiolica a lustro, diametro cm 39,5 Buono stato di conservazione, leggere usure La decorazione è a motivi vegetali stilizzati, nel cavetto suddivisi da una grande croce.

Lot 273

Coppia di sorbettiere Doccia, manifattura Ginori, 1790 circa, Porcellana, dimensione cm 11,0 Buono stato La parete esterna è formata da conchiglie e la presa è a ramoscello di corallo Internamente decorazione policroma a mazzetto di fiori.

Lot 279

Coppia di marescialle del servizio del marchese Giuseppe Ginori Doccia, Manifattura Ginori, 1790 circa, Porcellana, dimensioni cm 25,3x18,0 Buono stato La decorazione è policroma a mazzetti di fiori europei ed al bordo corrono due nastri che si intrecciano. Queste due marescialle, che verranno poi definite negli inventari della manifattura anche fiamminghe o navicelle, provengono da un ricco servito che fu eseguito per il marchese Giuseppe Ginori, figlio di Carlo Ginori il fondatore della manifattura, Cfr: L. Ginori Lisci, La Porcellana di Doccia, Milano 1963, tav. LI.

Lot 281

Coppia di marescialle del servizio del marchese Giuseppe Ginori Doccia, manifattura Ginori, 1790 circa, Porcellana, dimensioni cm 25,3x18,0 Leggere usure La decorazione è policroma a mazzetti di fiori europei ed al bordo corrono due nastri che si intrecciano. Queste due marescialle, che verranno poi definite negli inventari della manifattura anche fiamminghe o navicelle, provengono da un ricco servito che fu eseguito per il marchese Giuseppe Ginori, figlio di Carlo Ginori il fondatore della manifattura, Cfr: L. Ginori Lisci, La Porcellana di Doccia, Mila- no 1963, tav LI.

Lot 285

Gruppo Venezia, manifattura Cozzi, 1775-1790 , Porcellana, monocroma, altezza cm 15,5 Buono stato Raffigurante tre figure ignude coperte da piccoli drappi: un uomo barbuto e due donne. Poggiano su base circolare decorata a rilievo con mascheroni, volute e fiori

Lot 293

Tazza con piattino Nove, manifattura Antonibon-Parolin, 1780-1790, Porcellana, tazza: altezza cm 4,0; piattino: diametro cm 11,2 Leggere usure Decorata con fascia con tre rocailles da cui fuoriescono rami fogliati e fioriti.

Lot 299

Coppia di tazzine con piattino Nove, manifattura Antonibon-Parolin, 1780 ca , Porcellana, tazza: altezza cm 3,8; piattino: diametro cm 11,5 Una tazza ed un piattino restaurati Sono decorate a riserve rettangolari con striscia erbosa da cui fuoriescono anfore biansate con fiori sotto festone fiorito. Il resto della superficie presenta linee romboidali ad effetto trompe-l’oeil.

Lot 309

Tazza da brodo Nove, manifattura P. Antonibon, 1770-1780, Porcellana, Marca sul piatto: stella in rosso, tazza: altezza cm 6,0, piatto diametro 20,6 cm Manici a rocailles con sottopiatto. E’ decorata in policromia e oro con due isole di terreno a paesaggi policromi con casolari.

Lot 31

Piastrella Spagna, Probabilmente siviglia, XVI secolo, Maiolica a lustro, dimensioni cm 12,0x14,0 Sbeccature La mattonella da bordo è decorata a motivi policromi a rilievo con un vaso con fiori stilizzati di gusto rinascimentale.

Lot 310

Tazza Le Nove, manifattura di Pasquale Antonibon, 1770 circa, Porcellana, Marca: stella in rosso, piattino: diametro cm 11,6, tazzina: altezza cm 4,2 Lieve felatura Sulla parete esterna della tazza e nel cavetto del piattino è dipinto uno stemma araldico coronato policromo e oro., Cfr. S.Levy, Tazzine italiane da collezione, Milano 1968, tav XXIX.

Lot 311

Tazza Le Nove, manifattura di Pasquale Antonibon, 1770 circa, Porcellana, Marca: stella in rosso, piattino: diametro cm 11,6, tazzina: altezza cm 4,2 Ottimo stato di conservazione Sulla parete esterna della tazza e nel cavetto del piattino è dipinto uno stemma araldico coronato policromo e oro., Cfr. S.Levy, Tazzine italiane da collezione, Milano 1968, tav XXIX.

Lot 312

Rarissima tazza Le Nove, manifattura di Pasquale Antonibon, 1770 circa, Porcellana, altezza cm 6,1 Piccoli restauri La tazza cilindrica con manico a voluta con bottoncino rilevato è decorata in policromia con un personaggio grottesco di nano entro paesaggio, ispirato dalle incisioni “I Capricci” di Jaques Callot (circa 1593 - 1635) Sul retro troviamo su una zolla erbosa un uccello dalle lunghe zampe., Cfr. S. Levy,Tazzine italiane da collezione, Milano 1968, tav XXVIII.

Lot 313

Rarissima tazza con piattino Le Nove, manifattura di Pasquale Antonibon, 1770 circa, Porcellana, tazza: altezza cm 6,1 Difetti e restauri La tazza cilindrica dal manico a voluta con bottoncino rilevato è decorata in policromia con un personaggio grottesco di nano entro paesaggio, ispirato dalle incisioni “I Capricci” di Jaques Callot (circa 1593 - 1635) Sul retro troviamo su una zolla erbosa un uccello dalle lunghe zampe., Cfr. S. Levy,Tazzine italiane da collezione, Milano 1968, tav. XXVIII.

Lot 314

Rarissima tazza Le Nove, manifattura di Pasquale Antonibon, 1770 circa., Porcellana, altezza cm 6,1 Piccoli restauri La tazza cilindrica con manico a voluta con bottoncino rilevato è decorata in policromia con un personaggio grottesco di nana entro paesaggio, ispirato dalle incisioni “I Capricci” di Jaques Callot (circa 1593 - 1635) Sul retro troviamo su una zolla erbosa un uccello dalle lunghe zampe., Cfr. S. Levy,Tazzine italiane da collezione, Milano 1968, tav. XXVIII.

Lot 315

Formella Nove, manifattura Antonibon-Parolin, fine XVIII - inizio XIX secolo. Probabile pittura di Giovanni Marcon, Porcellana, dimensioni cm 10,0x16,0 Buono stato di conservazione Raffigurante “Il cantastorie” ispirata dalla celebre opera di Giandomenico Tiepolo, in cornice in legno e bronzo moderna. La professoressa Katia Brugnolo, docente all’accademia di Belle Arti di Verona, già conservatrice al Museo di Palazzo Ricchieri di Pordenone, al Museo Civico di palazzo Chiericati di Vicenza e al Museo Civico della Ceramica, Nove, ha esaminato la mattonella e di seguito riportiamo quanto da lei espertizzato in data 24 agosto 2015. E’ dunque probabile che Giovanni Marcon abbia preso spunto dalla stampa di Wagner, che a Venezia era molto celebre e aveva ottenuto privilegi dalla Serenissima Repubblica, dipingendo la scena dedicata a il Cantastorie negli anni in cui cresceva sempre più la sua celebrità presso la manifattura Antonibon - Parolin, a fine ‘700 e inizio ‘800. A suffragare la mia ipotesi è la testimonianza del Remondini che nel 1807, quando Giovanni Marcon fu chiamato a decorare porcellane e terraglie per Napoleone, scrisse del suo “buon uso delle stampe e delle Calcografie”.

Lot 32

Piastrella Spagna, Siviglia, XVI secolo, Maiolica, dimensioni cm 16,0x12,5 Mancanza e sbeccature La mattonella da bordo è decorata a motivi policromi a rilievo con un vaso con fiori di gusto rinascimentale.

Lot 322

Gruppo Nove. Manifattura Antonibon- Parolin, 1790 circa, Porcellana, altezza cm 24; diametro cm 16,5 Felatura e minori mancanze Il gruppo bianco con base a rocailles vegetali è composto da un giovane musicante con strumento a corde, tre putti, una bimba ed una giovane contadinella.

Lot 33

Piastrella Spagna, Siviglia, XVI secolo , Maiolica, dimensioni cm 16,0x12,5 Mancanza e sbeccatrure La mattonella da bordo è decorata a motivi policromi a rilievo con un vaso con fiori di gusto rinascimentale.

Lot 44

Albarello Marche,manifattura marchigiana (Probabile Pesarese), Fine del XV secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 18,5 Piccoli felature e sbeccature restaurate Corpo cilindrico fortemente rastremato, base piatta, bocca circolare leggermente estroflessa. Vaso simile al precedente con decorazione composta di fasce orizzontali con motivi geometrici e floreali tralcio corrente di foglie cuoriformi e minuti motivi vegetali di gusto ispano-moresco. Nella fascia centrale sono ospitate l’inscrizione farmaceutica:“DIA. DIA. RODION “ e un’insegna (di confraternita o della farmacia) ), composta dalle iniziali “G. B/M” entro scudo sormontato da doppia croce. Sulla spalla motivo a treccia stilizzata.

Lot 45

Albarello Manifattura marchigiana (probabile pesarese), fine del XV secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 17,5 Felature e sbeccature restaurate Corpo cilindrico fortemente rastremato, base piatta, bocca circolare leggermente estroflessa. Decorazione a fasce orizzontali con tralcio corrente di foglie cuoriformi e minuti motivi vegetali di gusto ispano-moresco. Nella fascia centrale sono ospitate l’iscrizione farmaceutica: “DIA.MUFRUNI” e un’insegna (di confraternita o della farmacia), composta dalle iniziali “G.B/M” entro scu- do sormontato da doppia croce. Sulla spalla motivo a treccia stilizzata.

Lot 46

Coppa Faenza, seconda Metà del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, diametro cm 23,3 Alcune mancanze al bordo visibili Corpo baccellato con rilievi di conchiglie e mascheroni (“crespina”). Basso piede circolare incavato. Decorazione nello stile compendiario con putto alato, al centro dell’umbone, contornato da tralci fogliati.

Lot 54

Albarello Venezia, seconda metà del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 19,0 Buon stato di conservazione Sulla zona anteriore sono dipinti due medaglioni racchiudenti rispettivamente un angelo ed uno stemma, affiancato dalle iniziali “M” e “C”; nella zona mediana, cartiglio con scritta farmaceutica “D.V.ilgrippr”. Sulla restante superficie, motivi di foglie e bacche. L’albarello appartiene ad una nota serie da farmacia caratterizzata dalle stesse insegne.

Lot 63

Piccolo boccale Bottega laziale (Forse Roma), fine del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 14,0 circa Manico riattaccato Corpo sferoidale, basso piede. Bocca rastremata, manico a nastro. Decorazione composta da un medaglione circolare, delimitato da motivo “a scaletta” in arancione, racchiudente uno stemma.

Lot 66

Piatto Venezia, 1565-75, Maiolica a gran fuoco in policromia, diametro cm 21,0 Buono stato di conservazione Corpo circolare, concavo e a larga tesa. Al centro campeggia la figura di Venere ignuda e sdraiata, mentre abbraccia Amore. I due sono sovrastati da una tenda e sullo sfondo si apre un paesaggio fantastico.

Lot 68

Grande bacile Faenza, fine del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco, diametro cm 42,0 Incrinatura visibile, sbeccature restaurate Ampio cavetto piano, con breve tesa orizzontale piatta, tesa piatta, base piana. Decorazione in “stile compendiario”, composta da stemma centrale, sormontato da cimiero piumato e ornato da un’aquila coronata, e da una ghirlanda. Sulla tesa il motivo “a ricamo” in blu su fondo a “riserva” sul bianco maiolicato. Lumeggiatura in giallo.

Lot 69

Piatto Tipologia Faentina, ultimo quarto del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco, diametro cm 34,0 Sbeccatura restaurata Corpo circolare, cavetto profondo, larga tesa rilevata, base piede ad anello. Al centro campeggia lo stemma della famiglia Klewein di Norimberga, con scudo ornato di piume e cimiero sormontato da un leone rampante, che riprende la figura all’interno dello scudo.

Lot 71

Bacile Area derutese, prima metà del XVII secolo, Maiolica a gran fuoco, diametro cm 44,0 Buono stato di conservazione Si tratta di un bacile “da acquereccia”, con corpo circolare, baccellato, prodotto da stampo, probabilmente ricavato da un originale in metallo. Umbone centrale con bordo rilevato. Apodo. La decorazione si compone di due larghe fasce con tralcio floreale in monocromia blu entro corone concentriche. Nell’umbone, entro medaglione decorato “a peducci” è raffigurato “Amor cieco”, armato di arco, faretra e frecce.

Lot 75

Albarello Faenza, seconda metà del VI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 29,0 Sbeccature visibili Grande medaglione ovale con figura di Santo Martire, entro un paesaggio montano. Decorazione a cinque fasce orizzontali con elementi geometrici e floreali La fascia centrale è decorata, al verso, con tralci di foglie di quercia su fondo blu. Corpo cilindrico, ventre fortemente rastremato, piede su base circolare, lievemente incavato. Bocca circolare estroflessa. Il repertorio decorativo attinge da quelli faentini. Collezione palermitana.

Lot 80

saliera Urbino, bottega dei Patanazzi, seconda metà del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 15,6 Cadute di smalto, lievi mancanze visibili Decorazione su figure a tutto tondo. Tre arpie alate a seno nudo, unite fra loro da una fascia a nastri, assise sopra uno zoccolo stellato sorreggono la vaschetta portasale. All’interno la scritta SALE.I visi“urlanti”delle arpie e la qualità scultorea rendono la saliera interessante.

Lot 81

Tazza Urbino, bottega dei Patanazzi, fine del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 11,0; diametro cm 15,5 Rottura al piede e nel cavetto Corpo emisferico, su alto piede incavato unito alla conca con un anello. All’interno del cavetto è raffigurata “La Sacra Famiglia”, con la Madonna seduta col Bambino, S. Elisabetta, S. Giovannino e S. Giuseppe posto in secondo piano; sullo sfondo picchi montuosi. L’ambiente è definito da architetture e tendaggi. L’esterno è decorato “a raffaellesche”, con medaglioni e figure fantastiche.

Lot 82

Parte di impagliata Urbino, bottega dei Patanazzi, ultimo quarto del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, diametro cm 20,5 Buono stato di conservazione La decorazione si dispone su ambedue le facce dell’opera: da una parte è raffigurata una scena familiare, entro contesto architettonico, con una donna seduta su un letto che regge un bimbo ignudo ed una fantesca che porge un panno; sull’altra faccia è dipinto un putto che regge una fiaccola. Il bordo è decorato “a raffaellesche”.

Lot 85

Brocca Faenza, seconda metà del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 26,5 Restauro al piede e versatoio Forma ovoidale costolata, su basso piede incavato, versatore a mascherone plastico, bocca con manico a staffa. Sulla sona frontale, all’interno di un medaglione ovale, è dipinta una figura di viandante che incede verso sinistra su sfondo a paesaggio montano. Dipinto nello “stile compendiario”. Nelle vecchie carte faentine questa foggia, ricavata da modelli in argento, era detta “a melone” ed era in uso alle prestigiose botteghe dei Bettisi e degli Utili, Bibilografia: RAVANELLI GUIDOTTI C., Faenza- faïence- Bianchi di Faenza, Ferrara 1996, pag. 260 e 478

Lot 86

Portauovo Faenza, seconda metà del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 9,5; larghezza cm 9,5 Danni visibili L’opera mostra base esagonale, sostenuta da piedini a forma di cariatide, sul piano due portauovo e un portasale. Il portauovo è decorato con uno stemma prelatizio. La stessa foggia era impiegata a Faenza dalle prestigiose botteghe di Virgiliotto Calamelli, dei Bettisi e dei Mazzanti., Bibliografia: RAVANELLI GUIDOTTI C., Faenza- faïence – Bianchi di Faenza, Ferrara 1996, pp. 88, 212, 318

Lot 88

Boccia Venezia, seconda metà XVI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 22,5 Incrinature visibili Corpo sferioidale, base piatta, bocca circolare con breve orlo estroflesso. Decorazione composta da una larga fascia mediana, a fasce orizzontali con frutti vari e tralci fogliati con bacche. Sulla spalla e verso il piede strette fasce composte di brevi pennellate incrociate.

Lot 89

Piatto Urbino, 1570 ca., Maiolica a gran fuoco in policromia, diametro cm 31,0 Lievi sbeccature e ritiri di smalto Corpo circolare, cavetto concavo fondo e piede ad anello lievemente rialzato. Decorazione istoriata, ispirata ad un passo delle “Metamorfosi” di Ovidio, raffigurante “Giove, Eros e Mnemosine”. Sul verso l’iscrizione:“Giove converso in pastore”. Stilisticamente l’opera è da porre a confronto con alcuni piatti del Museo di Braunschweig (LESSMANN J., Italienische Majolika, Herzog Anton Ulrich-Museum, Braunschweig, nn. 366- 406).

Lot 91

Piatto Faenza, "Pittore del servizio V numerato", ultimo quarto del XVI secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, diametro cm 43,0 Al bordo mancanza e rottura restaurate Si tratta di un grande bacile “da pompa”, dotato di ampio cavetto piano e breve tesa orizzontale. Sul recto a piena superficie è istoriato l’episodio biblico di “Mosè che fa scaturire l’acqua dalla rupe” (ESODO 17, 1-7). Il profeta è raffigurato al centro in atto di battere con una verga la rupe, da cui scaturisce acqua a torrente. Attorno a lui sono dipinte dieci figure, che con recipienti di varia foggia raccolgono acqua, a ricordare che il popolo di Israele stava morendo di sete nel deserto. La scena, di grandioso impianto illustrativo, comprende inoltre l’Eterno raffigurato in alto entro una cortina di nubi e, in secondo piano, edifici e grandi tende da campo. La policromia si compone dei quattro colori canonici dello stile “compendiario”: arancio, giallo, blu e bruno. Quest’opera è un eccellente saggio di pittura istoriata, in stile “compendiario”, attribuibile ad uno dei protagonisti della scena maiolicara faentina del secondo ‘500: il cosiddetto “Pittore del servizio V numerato”. La sua attività si concentra soprattutto nel corso dell’ultimo quarto del ‘500 e gravita probabilmente per un certo periodo nell’orbita della maggiore bottega del momento a Faenza, quella dei Bettisi, che ebbero committenti i Medici e i Wittelsbach1. E’ un anonimo maestro autore di un notevole gruppo di opere caratterizzate da grande unitarietà stilistica, oggi disperse per vari musei e collezioni private, che in complesso rappresentano un felice punto di incontro con quella di altre due personalità attive contemporaneamente a Faenza, anch’esse anonime e di eccelsa statura artistica, ovvero il “Pittore dei panneggi” ed il “Maestro dello steccato”, dei quali il Nostro raccoglie molti stilemi. Molte sue opere dovettero costituire un servizio (“credenza”), contrassegnato in ogni suo pezzo da un marchio composto da una “V” o “U”, seguita da un numero, di cui per ora il più basso è il “3” di una coppa a Limoges, e il più alto è il “172” di un piatto in una raccolta privata tedesca: da qui la ragione per cui gli abbiamo assegnato il nome di comodo di“Maestro del servizio V numerato”3. Si trattò dunque di un monumentale servizio di cui ad oggi si conoscono solo piatti di diametro standard e coppe sbaccellate (“crespine”), ma la sua infondibile maniera (barbe dal profilo inanellato come uno smerlo, balze disseminate di cespi con foglie che sembrano piume, figure snelle e cariche di movimento, ariose ondulazioni dei panneggi, ecc.) fa sì che a lui si possano ascrivere anche due grandi bacili “da pompa”, conser vati al Museo di Faenza e alla Gazzada (Varese), nella collezione Cagnola, nei quali è importante notare la presenza, tipicamente personale, di inserire - quasi una sigla figurata – sul margine della composizione una pianta acquatica con lunghe foglie disposte a ventaglio, puntualmente inclusa anche nel presente bacile (Fig. 1 b). Questo dunque è un terzo campione di quella rara serie di grandi bacili, la cui iconografia oltretutto risulta coerente con l’indirizzo iconografico seguito da maestro che, stando a quanto si conosce, nei suoi soggetti si orienta verso quelli delle edizioni a stampa veneziane e lionesi, sia profani tratti da Ovidio sia sacri ispirati alla Bibbia, per lo più di “bellissime figure ornate”., Note 1 RAVANELLI GUIDOTTI 1996, pp. 154- 182. 2 RAVANELLI GUIDOTTI 1996, pp. 264- 277, 298- 307. 3 RAVANELLI GUIDOTTI 2004, pp. 147- 156; EADEM 2010, schede 13- 14. 4 AUSENDA1999,Tav.VI, scheda 10, pp. 167- 168. Bibliografia 1996 RAVANELLI GUIDOTTI C., Faenza- faïence Bianchi di Faenza, Ferrara 1996. 1999 AUSENDA R., Le maioliche di Carlo Cagnola, in La collezione di Carlo Cagnola, Busto Arsizio 1999, pp. 151- 219. 2004 RAVANELLI GUIDOTTI C., Contributo ai “bianchi di Faenza”: inediti del “Pittore del servizio V numerato”, in Italienische fayencen der Renaissance, Ihre Spuren in internationalen Museumsammlungen, a cura di Silvia Glaser, Norimberga 2004, pp. 147-155. 2010 RAVANELLI GUIDOTTI C.,Da Faenza all’Europa,nel catalogo La maiolica italiana di stile compendiario I bianchi,a cura diV.De Pompeis, 2010, pp. 27- 46

Lot 93

Grande bottiglia Castelli, prima metà del XVII secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 34,0 Sbeccature alla base, restauro visibile alla bocca Corpo ovoidale su base piatta, collo allungato con bocca estroflessa. Sulla zona anteriore, all’interno di un ampio medaglione circolare, delimitato da una ghirlanda con tralci fioriti e uccelli, campeggia la figura di tre quarti di San Rocco. Iscrizione farmaceutica “AQ. GRAMINIS”. Verso il piede si nota uno stemma.

Lot 94

Brocca Castelli, prima metà del XVII secolo, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 21,0 Lacune al piede, alla bocca, felature, caduta di smalto Corpo ovoidale su base rastremata con piede svasato, fondo piatto e versatore a tubetto. Bocca circolare estroflessa, manico a nastro. Sulla zona anteriore, all’interno di un medaglione circolare, delimitato da una ghirlanda, è raffigurato S. Antonio di Padova. Iscrizione farmaceutica “O. D. CORTB. CITR”.

Lot 95

Bottiglia Castelli, 1680, Maiolica a gran fuoco in policromia, altezza cm 22,0 Lievi sbeccature, restauro visibile alla bocca Corpo sferico su base piatta, collo allungato e bocca estroflessa. Sulla zona frontale, all’interno di un medaglione circolare delimitato da una ghirlanda, campeggia la figura di tre quarti di San Giacomo Minore, dipinto in “stile compendiario”. Sotto la figura del santo è dipinta la data “1680”. € 700 - 1.000 L’opera fa parte di un complesso farmaceutico di cui sono noti diversi esemplari (brocche, albarelli e fiasche), tutti datati “1680”, dispersi in raccolte private e pubbliche, dei quali due si conservano nel Museo di Faenza

Lot 118

Antonio Dias (1944-), The illusion of art, a pencil is only a tool, 1971 carta da pacco e matita, cm 48x69 firmato e numerato 48/90

Lot 129

Aldo Mondino (1938-2005), Greca, anni ‘60 acrilico su tela e plexiglass, cm 80x80, firmato a sinistra e al retro. L’autenticità dell’opera è stata confermata verbalmente da Antonio Mondino

Lot 134

Dadamaino (1935-2004), Alfabeto della mente,lettera s/5(1), 1978 china su carta da parati, cm 30x50, firmata e dedicata al retro Provenienza: Lea Vergine, Milano

Lot 153

Andy Warhol (1928-1987), Two Dollar Bill, Jefferson biglietto di banca da due dollari, cm 15,5x6,7 firmato al centro

Lot 154

Andy Warhol (1928-1987), One Dollar Bill, 1957 Washington, biglietto di banca da un dollaro, cm 15,5x6,7 firmato al centro

Lot 162

Andy Warhol (1928-1987), Book “Exposures” 1979 cm 24x29 volume pubblicato da Grosset & Dunlap 1979, firmato da Andy Warhol sulla sovracopertina, firmato e dedicato a Jonathan all’interno Edizioni Hutchinson

Lot 169

Mimmo Iacopino (1962), Metro da Sartoria olio su tela, cm 50x50 Autentica su fotografia dell'artista

Lot 70

Albert Gleizes (1881-1953), Figure, 1921 acquerello su cartoncino, cm 20,5x17 Autentica rilasciata da Antonio Marasco in data Novembre 1969 Provenienza Collezione Privata Roma

Lot 214

Grosvenor Gallery Publications. The Royal Collection of Drawings by the Old Masters at Windsor, Leonardo Da Vinci 1878, containing various plates on card backs, in pressed board, with Queens Prize bookplate. 58cm high. (A/F).

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