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Lot 125

AN INTERESTING FOLIO, CONTAINING WRITTEN CORRESPONDANCE BETWEEN THURLOE CONNOLLY AND PAUL EGESTORFF, 1940s; also various cubist sketches

Lot 1028

A folio of assorted prints to include; Daniel Sherrin etc

Lot 101

A folio of prints and watercolours

Lot 291

The Dispatch Atlas, London 1863, large folio, half calf

Lot 252

Tableaux Historiques de la Revolution Francaise, vols. 1 and 2 only, Paris 1804, folio

Lot 1392

14 folio society books inc. London portrait of a city, Praise of a folly, etc.

Lot 1394

14 folio society books inc. Clarendons history of the great rebellion, With Napoleon in Russia 1812, etc.

Lot 1397

13 folio society books inc. Eminent Victorians, English eccentrics etc.

Lot 1767

T Couper, a folio of unframed watercolours and other pictures, some mounted but all unframed.

Lot 693

A folio of 1870's receipts, envelopes and letters which mostly bear stamps.

Lot 65

Panciroli Guido. Notitia utraque, dignitatum, cum Orientis, tum Occidentis, ultra Arcadii Honoriique tempora. Et in eam Guidi Panciroli... Commentarium. Eiusdem authoris De magistratibus municipalibus liber... Ultima editio... Lugduni: ex off. Q.H. à Porta: apud Io. de Gabiano, 1608. (Al colophon:) Lugduni: ex typographia Iacobi du Creux dict Molliard, 1608. In-folio (mm 340x210). Carte [16], 222 [i.e.208], 25 [i.e. 35], [13]. Primo frontespizio in rosso e nero, marche xilografiche ai frontespizi, numerose illustrazioni incise su legno nel testo, iniziali e fregi xilografici. Primo frontespizio con restauri, lievi bruniture, qualche arrossatura. Legatura moderna in marocchino verde, fregi e cornici in oro ai piatti, titoli in oro al dorso a 6 nervi, contropiatti e carte di guardia in carta decorata, tagli dorati, custodia in cartone rivestita con carta marmorizzata. Al primo frontrespizio due timbri, cassati, molto sbiaditi e di difficile lettura, altro timbro asportato con reintegro della carta.   Iniziano con proprio frontespizio il Commentarium, il De magistratibus municipalibus et corporibus artificum e il De quattuordecim regionibus Urbis Romae - tutte opere di Guido Panciroli - e le Annotationes di Franciscus Rhuardesius. Il Commentario di Panciroli alla Notitia Dignitatum, testo fondamentale per la conoscenza del diritto romano, venne stampato per la prima volta nel 1593, già corredato dal trattato sulle magistrature nell'antica Roma che compare anche in questra impressione insieme ad un altro scritto del giurista reggiano - il De quattuordecim regionibus Urbis Romae - che ne denuncia l'interesse antiquario per la configurazione urbanistica dell'Urbe e dei suoi monumenti. Compare invece in questa edizione per la prima volta il De rebus bellici.  

Lot 44

Gruter Janus. Inscriptiones antiquae totius orbis romani in absolutissimum corpus redactae olim auspiciis Iosephi Scaligeri et Marci Velseri industria autem et diligentia Iani Gruteri: nunc curis secundis ejusdem Gruteri et notis Marquandi Gudii emendatae... Amstelaedami: excudit Franciscus Halma, 1707. Due tomi in 4 volumi in-folio (mm 390x262). Pagine [8], 16, 56, CCLXXXVIII, [2] (di 4, manca c. χ1 bianca), CCLXXXIX-DCCXLVIII con 39 tavole incise in rame di cui una in antiporta, una con ritratto di Graevius e 2 nel testo; [2] (di 4, manca π1 bianca), DCCXLIX-MCLXXIX, [1], XXVII, [1] con 34 tavole calcografiche di cui una in antiporta e una con ritratto di Scaliger; [6] (di 8, manca π1 bianca), CCCLVI, [31], con 21 tavole incise su rame su fascicoli segnati A-K2 χ1. Frontespizi generali in rosso e nero con vignette calcografiche, illustrazioni incise in rame e in legno nel testo, capilettera xilografici. Qualche tavola e carta con bruniture, lievi arrossature, poche carte con piccoli strappi restaurabili al margine inferiore. Legatura omogenea coeva in pergamena su cartone con dorsi rifatti (eccetto Tomo I Pars I), filetti e fregi a secco ai piatti, titoli in oro ai dorsi a 7 nervi, tagli spruzzati in blu e rosso. Qualche macchia e alone ai piatti. All'occhietto del Tomo I Pars I note manoscritte a inchiostro.   Corposa edizione originale di epigrafia antica a cura di Pieter Burman, il cui nome figura nella prefazione a c. **1r. Opera di carattere encilcopedico, che mirava alla raccolta di tutto quanto noto in termini di iscrizioni risalenti alla classicità latina, si basa sul lavoro di vari eruditi e antiquari tra cui spiccano per fama e autiorevolezza Jean-Jacques Boissard (1528-1602), Joseph Justus Scaliger (1540-1609), Janus Gruter (1560-1627) e Johann Georg Graevius (1632-1703). Le scelte iconografiche delle tavole allegoriche poste in antiporta sono esplicative degli intenti di queste generazioni di antiquari, che aspiravano ad una resurrezione della conoscenza perduta del mondo classico attraverso il recupero e lo studio delle vestigia archeologiche. Tra i nomi degli artisti che siglano le tavole calcografiche ci sono gli olandesi Jan Goeree (1670-1731), Jan Van Vianen (1660 – 1726), Gerard Hoet (1648 – 1733) e Gerard Valck (1652 – 1726), tutti protagionisti del cosiddetto 'secolo d'oro' della pittura olandese.

Lot 3

Alighieri Dante. Comedia... con l'espositione di Christophoro landino: nuovamente impressa: e con somma diligentia revista & emendata: & di nuovissime postille adornata. (Al colophon:) Stampato in Venetia: per Iacob del Burgofranco, pavese. Ad instantia del nobile messere Lucantonio giunta, fiorentino, 1529 a di XXIII di genaro. In-folio (mm 303x210). Carte [12] (mancanti), CCLXXXIX (di CCXCV mancano cc. b2, b7, e1, e2, e7, e8). Illustrazioni e capilettera xilografici. Diffuse tracce di polvere, molte carte con reintegri sui margini, gore e arrossature. Legatura coeva in pergamena floscia con ampi restauri integrativi ai piatti, titoli manoscritti al dorso, abrasioni. Marginalia. Esemplare scompleto di questa edizione del poema dantesco, nota per la cura tipografica e per la riproduzione - salvo qualche rara eccezione - del testo aldino del 1502 (vd. lotto 121) accompagnato dal commento del Landino. Il formato in folio e l'utilizzo del carattere romano richiamano la tradizione editoriale quattrocentesca della Commedia. Edit16 1159; Sander, 2326. Lotto non passibile di restituzione.

Lot 76

Saint-Non Jean Claude Richard (de). Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicilie... A Paris: [De l'Imprimerie de Clousier, rue de Sorbonne], 1781-1786. Cinque volumi in-folio (mm 490x320). Pagine [6], xiii, [3], 252; [4], xxviii, 1-108, [6], 109-283, [1]; [4], iv, xl, 1-130, 22, 131-201, [1]; [4], ii, xviii, 266, [4]; [4], iv, [2], 267-429, [1]. Con 9 carte geografiche a doppia pagina e 296 carte di tavole fuori testo, incise in rame, quasi tutte preservate dalle veline originali, compresa la celebre tavola del Phallus. Grande vignetta calcografica ai frontespizi, dedica incisa a Maria Antonietta, molte testatine e finalini calcografici. Minime bruniture e restauro marginale alla tavola del Phallus ma ottimo esemplare, con i cul-de-lampe del secondo volume stampati in nero e bistro. Legatura coeva in vitello bruno marmorizzato, piatti incorniciati da triplice filetto in oro, dorso a sei nervi, ai comparti ferro di melograni e tasselli in marocchino rosso e verde con titolo e numero di tomo impressi in oro, tagli rossi, qualche spellatura. Ricercata e splendida prima edizione del più importante e monumentale libro di viaggi illustrato di tutto il Settecento, dedicato ai Regni di Napoli e di Sicilia. Di assoluto rilievo l'apparato iconografico che consta di alcune carte geografiche e mappe topografiche a doppia pagina e quasi 300 tavole calcografiche con vedute di città e monumenti, dettagli edilizio-architettonici degli edifici descritti nel testo, oggetti d'arte e reperti archeologici tra cui qualli dei siti di Pompei. Questa opera preziosa, che fornisce quindi importanti testimonianze dei monumenti e dei ritrovamenti archeologici fatti al tempo, fu stampata "aux frais de l'auteur, l'abbé de Saint-Non, qui se ruina dans cette entreprise. Beaucoup des culs-de-lampe représentant des antiquités sont gravé par lui" (Cohen-Ricci, 928-930). Blackmer, 1473: "One of the monuments of french eighteenth-century book production"; Millard, French 148: "the completed work is one of the most beautiful that a private person has ever produced, and it is unparalleled among the sumptuous voyage pittoresque publications".

Lot 254

Livius Titus. Historiarum ab urbe condita, libri, qui extant, XXXV: cum universae historiae epitomis à Carolo Sigonio emendati: cuius etiam scholia simul eduntur, quibus ijdem libri, atque epitomae partim emendantur, partim etiam explanantur. Venetiis: apud Paulum Manutium, Aldi F., 1555. Due parti in un volume in folio (mm 330x229). Carte [4], 478; 98, [40]. Segnatura: A4 a-nnn8 ooo6, A-AA4 BB2 a-k4. Àncora aldina al frontespizio. Qualche macchia, aloni marginali alle ultime carte. Legatura moderna in pergamena, titolo manoscritto al taglio inferiore. Postille manoscritte marginali. Monumentale edizione delle Storie di Livio edite da Carlo Sigonio e corredate dagli Scholia di quest'ultimo. Renouard, 166.15: "Belle édition bien imprimée, sur bon papier, et peut-être de toutes celles de cet historien, la plus amie de l'oeil et la plus facile à lire"; Ahmanson-Murphy, 477.

Lot 86

Valverde Juan (de). Anatomia del corpo humano... con molte figure di rame, et eruditi discorsi in luce mandata. In Roma: per Ant. Salamanca et Antonio Lafreri, 1560. In folio (mm 280x205). Carte [18], 154, con 42 tavole incise su rame nel testo. Frontespizio calcografico, capilettera xilografici. Lievi arrossature, qualche carta appena brunita. Legatura secentesca in pergamena su cartone, piatti spruzzati in marrone, titoli in oro su tassello al dorso a 4 nervi, tagli spruzzati in blu e marrone. Al contropiatto anteriore ex libris 'E. Malan de Merindol', al frontespizio nota manoscritte al margine superiore  'emptus anno 1609' e  nota d'acquisto al margine inferiore.   Prima edizione, in seconda tiratura, della traduzione italiana di questo trattato di anatomia apparso originariamente in spagnolo nel 1556. Il medico iberico Juan de Valverde studiò a lungo in Italia, a Padova e a Roma con maestri come Realdo Columbo e Bartolomeo Eustachi, e la sua opera più famosa è senza dubbio questa Historia de la composicion del cuerpo humano, distinta da un ricco apparato iconografico da cui si coglie l'eco del Vesalio, sebbene non si possa ridurre a mera copia di tale autorevole modello. La maggior parte delle tavole, in cui la critica riconosce un superamento e addirittura un miglioramento del referente vesaliano costituito dal De Humani corporis fabrica (1542), sono incise dal francese Nicolas Béatrizet - famoso per aver lavorato in Italia sotto la direzione di Michelangelo - su disegno del pittore e scultore Gaspar Becerra: l'artista spagnolo, trasferitosi giovanissimo a Roma e qui formatosi, tornò in patria nel 1558 e nel 1562 Filippo II lo nominò pittore di corte. Cushing, A Bio-bibliography of Andreas. Vesalius, 146-147: "Setting of type unchanged, but many of the plates have been re-engraved (and reversed) [...] he corrected Vesalian anatomy. His eye-muscle figures are a great improvement on those of Vesalius, as is the representation of the muscles of nose and larynx"; Durling, 4532; Haller I, 215; Hirsch-Hübotter I, 123; Mortimer, 513; Waller, 9800.

Lot 63

Ovidius Naso Publius. Le Metamorfosi... tradotte da Giov. Andrea dell'Anguillara. In Napoli: presso l'editore litografo [Antonio Zezon], 1840. In folio (mm 318x227). Pagine 486, con numerose tavole litografiche. Frontespizio litografico. Lievi fioriture, ampie gore con lacune di carta alle ultime 30 pagine. Legatura coeva in pelle 'alla cattedrale', fregi impressi a secco ai piatti entro cornice in oro, ricchi fregi in stile neoclassico al dorso. Bella edizione delle Metamorfosi di Ovidio illustrata con numerose grandi litografie preparate nell'officina napoletana di Antonio Zezon.

Lot 23

Calepino Ambrogio. Septem linguarum... hoc est Lexicon Latinum variarum linguarum interpretatione adjecta in usum seminarii patavini. Editio altera emendatior. Patavii: ex typographia Seminarii apud Joannem Manfre, 1726. Due volumi in-folio (mm 340x229). Pagine [12], 578, manca l'ultima carta probabilmente bianca; [2], 594, 30, 110, [2]. Frontespizio del primo tomo in rosso e nero, marche xilografiche ai frontespizi, fregi e iniziali incisi su legno. Arrossature, qualche carta brunita. Legatura coeva in pergamena su cartone, titoli manoscritti ai dorsi a 6 nervi, tagli marmorizzati. Piatti con qualche macchia e abrasione.     Edizione settecentesca in due volumi di questo celebre dizionario, opera dell'umanista bergamasco Antonio Calepio detto il Calepino, stampato per la prima volta nel 1502. Le aggiunte alla forma originaria del Dictionarium proseguirono sino al XVIII secolo, modificandolo e trasformandolo progressivamente in un vocabolario plurilingue: punto di svolta in questo senso fu l'impressione curata dal lessicografo Jacopo Facciolati nel 1718 - intitolata Calepinus septem linguarum - in cui ogni lemma latino era affiancato dai corrispettivi in greco, ebraico, italiano, spagnolo, francese e tedesco. Il secondo tomo di questa edizione padovana contiene, con propria numerazione, i Verba Barbara ex Calepini, Passerati, Stephani, & Fabri lexicis expulsa e il Vocabolario italiano, e latino. In questa nuova edizione accresciuto di molte voci, purgato, e ridotto a miglior ortografia.

Lot 12

Barozzi da Vignola Jacopo. Il Vignola illustrato . In Roma: nella stamperia di Marco Pagliarini, 1770. In-folio (mm 316x224). Pagine [10], 58, XXVIII, con 57 tavole incise su rame fuori testo tra cui un'antiporta allegorica, il ritratto di papa Clemente XIV e 55 legate in fine, di cui le prime numerate I-XXXXI. Vignetta calcografica al frontespizio con le armi del dedicatario, altre 2 illustrazioni in rame nel testo, iniziali e fregi xilografici. Arrossature. Legatura moderna in marocchino verde, cornici in oro ai piatti, titoli e fregi in oro al dorso a 5 nervi, contropiatti e sguardie in carta decorata, tagli dorati, custodia in cartone rivestita con carta marmorizzata. Edizione originale di questo testo che Comolli descrisse come "un ottimo corso elementare architettonico" (Comolli IV, 109), sorta di compendio rivolto ad illustrare la vita e l'opera di Jacopo Barozzi. Il volume - curato dal costruttore neoclassico Giovanni Battista Spampani e dall'incisore Carlo Antonini, cui si devono l'antiporta allegorica e il ritratto del pontefice su disegno del polacco Franciszek Smuglewicz - si apre con un Saggio di geometria per introduzione allo studio dell'architettura civile che sarà ristampato anche nelle edizioni successive, seguìto una Vita del Vignola, e include un glossario essenziale a Spiegazione d'alcuni termini d'architettura. L'esemplare conserva legate tutte insieme in fine di volume, le 55 tavole incise su rame di cui le 41 numerate in cifre romane illustrano lo scritto di Barozzi sui cinque ordini, mentre le altre sono esplicative della Prospettiva pratica e del Saggio di geometria. Berlin Katalog, 2639; Fowler, 380; Spinelli, 36; Comolli IV, 109 ; Riccardi I, 88.

Lot 94

Zatta Antonio. Atlante novissimo, illustrato ed accresciuto sulle osservazioni scoperte fatte dai piu celebri e piu recenti geografi. In Venezia: presso Antonio Zatta, 1775-1785. Quattro volumi in-folio (mm 387x263). I: frontespizio calcografico stampato su doppia pagina, pagine 4 (contenenti dedica e imprimatur), 2 (di indice), 4 (Sopra le carte geografiche...), 2 (Tavola delle longitudini e latitudini), 6 (Catalogo dei Signori Associati...), 50 (Saggi preliminari di Geografia...), 70 carte geografiche incise in rame su doppia pagina, 2 (Alcuni associati...). II: frontespizio inciso, pagine 2 (indice) e 49 mappe su doppia pagina. III: frontespizio inciso, pagine 2 (indice) e 54 mappe su doppia pagina; IV: frontespizio inciso, pagine 2 (indice) e 44 mappe su doppia pagina. (Imperium Caroli Magni). Esemplare perfettamente conforme alle istruzioni per il legatore fornite per ciascun volume, mancante la mappa della Grecia antica e metà di quella della Francia antica. Ottimo esemplare con le carte geografiche elegantemente colorate a mano all'epoca. Legatura coeva in mezza pelle con punte, dorsi a nervetti con fregi e titoli in oro su tassello, piatti in carta marmorizzata, tagli spruzzati, restauri ai dorsi del terzo e quarto volume. Prima ed unica edizione del più importante atlante geografico prodotto in Italia nel XVIII secolo. Tutte le mappe, in questo esemplare magnificamente colorate a mano all'epoca, sono corredate da una cartouche decorativa e sono abbellite da fregi architettonici, animali e paesaggi di contorno. Tutte le regioni del mondo sono rappresentate insieme alle mappe celesti e ad una piccola sezione di carte storiche. La parte intitolata Le Colonie Unite delle America Settentrie si basa essenzialmente sulle mappe dell'America di Mitchell (1775). Molte di queste carte geografiche furono incise negl'anni della Rivoluzione e contengono raffigurazioni di battaglie navali e di terra, oltreche informazioni di carattere politico ed economico. Particolarmente significativa è la carta della Nuova Zelanda, che rappresenta una delle prime versioni a stampa della mappa di Cook. Antonio Zatta (1757-1797) fu uno dei più attivi e geniali stampatori veneziani del XVIII secolo. Olschki, Choix, I, 812: "Cet ouvrage nous offre un exemple magnifique de l'art de l'illustration venitienne au XVIII siecle. Chaque carte est accompagnee de dessins relatifs a' quelque specialite de la region: la vue d'une ville, un monument singulier, des costumes, des fruits, etc."; Morazzoni, p. 138 "Antonio Zatta può vantare al suo attivo un atlante geografico dei più ornati e caratteristici che si siano stampati in Italia nel Settecento".

Lot 218

Simplicius. Simplikiou Hypomnēmata eis tessara biblia Aristotelous peri ouranou, meta tou ygokeimenou tou autou [graece]. Simplicii Commentarii in quatuor Aristotelis libros De coelo cum textu eiusdem. (Al colophon:) Venetiis, in Aedibus Aldi Romani, & Andreae Asulani Soceri, gennaio 1526. In-folio (mm 310x215). Carte [4], 178 [i.e. 172]. Segnatura: *4 A-K8 L4 M-Q8 R6 S-X8 Y10. Completo della carta *4 bianca. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell'ultima carta. Isolate lievi arrossature ma buon esemplare. Legatura moderna in marocchino, filetti a secco e fregio in oro ai piatti, dorso a 5 nervi, tagli dorati.  Rara prima edizione aldina, la cui versione greca venne probabilmente preparata sulla base di una traduzione latina di Guillaume de Moerbeke. Il commentario di Simplicio è particolarmente importante per i sui interventi sull'inerzia, sulla gravità e sul moto accelerato. Renouard, 102.3, Ahmanson-Murphy, 241.

Lot 33

Cicogna Emmanuele Antonio. Delle inscrizioni veneziane raccolte ed illustrate...Volume I [-V]. Venezia: presso Giuseppe Picotti stampatore, 1824-1853. Cinque volumi in folio (mm 310x220). Pagine 423 [i. e. 425], [7], con ritratto calcografico dell'Autore in antiporta e 4 tavole incise su rame fuori testo; 101, [6], 106-378, 371a-378a, 379-480, [2], con 4 tavole calcografiche fuori testo; 566, [2], con 4 tavole calcografiche fuori testo; 785, [3] (di 5, manca ultima carta probabilmente bianca), con 5 tavole incise in rame fuori testo; 760, con 4 tavole calcografiche fuori testo. Qualche arrossatura. Legatura omogenea ottocentesca in mezza pelle con punte, carta marrone ai piatti, titoli in oro ai dorsi su doppio tassello, tagli spruzzati in azzurro. Poche lievi abrasioni alle cerniere. Ai contropiatti anteriori ex libris 'Alberti Giovanelli'.   Primi cinque volumi, mancanti dell'ultimo volume contenente gli indici, che formano questa edizione originale dell'imponente raccolta epigrafica dell'erudito veneziano. Cicogna affiancò al suo lavoro di funzionario, un'attività di ricerca e studio storico che lo portò a raccogliere, durante la sua vita, una biblioteca di circa 40 mila volumi a stampa e 5 mila manoscritti, ceduti al comune di Venezia e tuttora conservati presso il Civico Museo Correr. Delle Inscrizioni veneziane è il suo più importante contributo alla conoscenza della storia della città lagunare e di molti suoi personaggi illustri. Volume III nella variante B censita in ICCU con fascicolo 68 segnato.

Lot 217

Gaza Theodorus. Theodori grammatices libri IV. De mensibus liber eiusdem. Georgii Lecapeni de constructione verborum. Emmanuelis Moscopuli de Constructione nominum, et verborum. Eiusdem de accentibus.. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae Asulani soceri, giugno 1525. In-8° (mm  155x97). Carte 236, [2]. Segnatura: alfa-omega8, A-E8 F6. Àncora aldina al verso dell'ultima carta. Restauro al margine esterno delle prime carte. Legatura settecentesca in pergamena con titolo in oro al dorso, tagli marmorizzati. Annotazioni a penna al colophon. Seconda rarissima edizione aldina, unica in formato tascabile, mai in commercio negli ultimi 50 anni. All'edizione, curata personalmente da Francesco da Asola e superiore per la qualità del testo rispetto alla prima del 1495 (vd. lotto 108), furono introdotti i testi poi enunciati al frontespizio di Georgius Lacapenus e Emanuelis Moschopulos. Nonostante la veste tipografica in ottavo sia meno importante rispetto la princeps aldina in folio del 1495, è curioso notare come il volume è stampato con i caratteri greci dei libri in-folio. Renouard, 100.2: "très rare et recherchèe"; Ahmanson-Murphy, 234.

Lot 143

Suidas. Suida. Souida. To men paron biblion, Souida. Hoi de syntaxamenoi touto, andres sophoi [graece]... (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, febbraio 1514. In-folio (mm 319x205). Carte [391] di [392], manca l’ultima bianca. Segnatura: aa-zψ8,&ω8, AΑ-ZΨ8,&Ω8,AAAA8 (la carta LΛ3 erroneamente segnata LΛ2). Àncora aldina alla carta aa1r e alla c.AAAA4v. Esemplare in ottimo stato di conservazione, leggere tracce di polvere e alone al margine inferiore della carta del titolo, lieve macchia di inchiostro al recto della carta aa2. Legatura secentesca secolo in vitello spruzzato; dorso a sei scomparti riccamente decorati con ferri dorati, al secondo titolo breve in oro; tagli policromi. Minime abrasioni, piccoli fori di tarlo ai piatti. Al frontespizio nota di possesso vergata in inchiostro bruno ‘Biblioth. Collegij S. Mariae Coronatae Papiae’, da riferire alla biblioteca del Collegio dei Barnabiti annesso alla chiesa di S. Maria Incoronata di Canepanova, a Pavia. Sempre al frontespizio timbro di appartenenza alla famiglia dei principi Pignatelli di Monteruduni, attestata anche dall’ex libris settecentesco inciso, al contropiatto anteriore. Prima edizione aldina del lessico noto come Suidas, dato per la prima volta alle stampe nel 1499 da Giovanni Bissoli e Benedetto Dolcibelli del Mangio a Milano, la città in cui i due tipografi si erano trasferiti dopo l’esito negativo dello scontro che li aveva visti opposti a Aldo Manuzio per il privilegio di stampa in caratteri greci. Pur avendo sconfitto legalmente gli avversari e quindi annullato tale concessione della Repubblica veneta, Aldo non potè però impedire che il Suida fosse invece dato alle stampe nella città lombarda dai suoi rivali. La nuova edizione del lessico tenne conto di un codice non utilizzato da Demetrios Chalcondylas per la princeps milanese, della quale migliora e integra in alcuni punti il testo. Il Suidas del 1514 è composto con il quarto e ultimo tipo di carattere individuabile nelle stampe greche di Aldo (Gk4), di corpo minore rispetto ai precedenti. "Per il nostro occhio, che non è adusato fin dalla nascita ai caratteri greci, quest’ultimo carattere greco di Griffo è non solo incantevole e superiore a tutti i precedenti, ma eccelle entro queste serie come la sua più felice creazione" (G. Mardersteig, A. Manuzio e i caratteri di F. Griffo, p. 143). Renouard, 70; Ahmanson-Murphy, 119; A. Mardersteig, A. Manuzio e i caratteri di F. Griffo da Bologna, pp. 143-144.

Lot 127

Ammonius Hermiae. Ammonii Hermei Commentaria in librum Peri Hermenias. Margentini archiepiscopi Mitylenensis in eundem enarratio [graece]. (Al colophon a carta L3 verso:) Venetiis: apud Aldum, giugno 1503. In-folio (mm. 284x178). Carte [146]. Segnatura.: A-G8 H4 I-K8 L4 M8 N-O6 AA-EE8 FF6. Esemplare completo delle due carte bianche H4 e L4. Il fascicolo L è segnato con carattere greco. Testo integralmente in greco. Àncora aldina al frontespizio. Restauro al margine inferiore delle carte A3-A6 che comporta una perdita di testo abilmente supplita a mano altrimenti ottimo esemplare. Legatura moderna in piena pelle con impressioni a secco alla greca. Alcune annotazioni marginali in greco. Prima importante edizione aldina - rarissima a trovarsi completa - ed editio princeps di questi commenti all'Organon di Aristotele rientranti nel programma aldino a lungo termine di pubblicazione di tutte le opere di e su Aristotele cominciato nel 1495. Ammonius fu attivo nel IV secolo ed insegnò la filosofia aristotelica e platonica nella sua città natale di Alessandria. Per la prima volta nella dedica al principe Alberto Pio da Carpi il tipografo aggiunse al suo nome anche Pio, gentilizio della famiglia del principe. Renouard, 40.4; Ahmanson-Murphy, 76.

Lot 109

Theocritus. Tade enesti en teide tei bibloi. Theokritou Eidyllia tout'esti mikra poiemata triakonta [graece]... (Al colophon:) Impressum Venetiis: characteribus ac studio Aldi Manucii Romani, febbraio 1496. In-folio (mm 295x191). Carte [140]. Segnatura: A-ΔD 8, EE-ΘG6, ZZζζ10, AAαα-ΔΔδδ8, EEεε6, αa-βb8, γc10, δd-εe8. Stampato interamente in caratteri greci (Gk1), ad eccezione della lettera dedicatoria che presenta caratteri romani rotondi (R 3.83). Con 40 capilettera xilografici, 38 testatine e interlazzi xilografici da 8 legni. Esemplare in ottimo stato di conservazione, note di possesso anticamente eliminate alle carte AA1 ed εe8, leggere fioriture, lieve alone all’angolo superire di alcune carte. Legatura d’amatore in cuoio in stile rinascimentale. Ex-libris ‘L.A’ al contropiatto anteriore, piccoli marginalia manoscritti in greco; al verso della sguardia posteriore nota di possesso manoscritta e iscrizione in inchiostro marrone: ‘Cette édition précieuse est très recherchée ò cause de sa raritè. Cet exemplaire est du premier tirage, le dernier feuillet du cah. Ce étant en blanc. V. Brunet à l’art: théocrite’. Editio princeps di 12 Idilli di Teocrito, delle Sentenze dei Sette Sapienti di Teognide, della Teogonia di Esiodo e seconda edizione di 18 Idilli, delle Opere e I Giorni di Esiodo (pubblicati nel 1480 a Milano da Bono Accursio), dei Versi di Pitagora e di Phocylides (apparsi per la prima volta nel Lascaris aldino). Edizione bellissima, rara e ricercata, in esemplare in prima tiratura, privo delle correzioni apportate ai quaderni F e G in corso di stampa. Il valore filologico del testo, curato dallo stesso Aldo e da Francesco Roscio, unito alla bellezza dei fregi silografici, che indussero Sander ed Esseling ad inserirla nei loro repertori, rendono questa edizione una delle più belle impresse da Aldo. L’antologia dei componimenti greci è preceduta da una lettera dedicatoria scritta da Aldo e indirizzata al suo insegnante, Benedetto Guarino, nella quale l’editore si scusa per le numerose imperfezioni che il testo riporta, sottolineando come la sua costante ricerca di perfezione testuale sia stata ostacolata dalla mancanza di manoscritti attendibili. Nonostante Aldo concluda dichiarando come, a suo avviso, fosse preferibile pubblicare un testo, seppur impreciso, piuttosto di niente, nel caso degli Idilli di Teocrito egli optò per una collazione del materiale in suo possesso con un manoscritto appena acquisito (oggi Vaticanus Graecus 1311), e sostituì i passi maggiormente corrotti in una successiva edizione che vide la luce quello stesso anno, correggendo le carte ZF1-ZF2 e sostituendo le carte ZF5-ΘG6. BMC V, 554 (IB. 24402-8); Essling, 888; Goff-T-144; HAIN 154577; IGI 9497; Laurenziana n.7; Proctor, 5549; Sander 7235; Staikos, Charta of Greek Printing, Cologne, Dinter, 1998, p.337; Renouard, 5.3; Ahmanson-Murphy, 7.

Lot 97

de Lyra Nicolaus. Biblia Latina cum postillis Nicolai de Lyra. Volumi I-III: Venezia: Boneto Locatello, 8 agosto 1489 ; Volumi IV-V: Venezia: Paganino Paganini, 18 aprile 1495. Quattro parti in cinque volumi in-folio (mm 330x240). I: Carte [298] (di 299, manca carta a1 bianca). Segnatura: a10 b8 c-l10 m10+1 n-z10 &10 [con]10 [rum]10. II: Carte 292. Segnatura: aa-zz10 &10 [con]10 [rum]10 aaa10 bbb10 ccc12. III: Carte 244. Segnatura: AA-YY10 ZZ10 &&10 [con]10. IV: Carte 176. Segnatura: VVV-ZZZ8 1-188. V: Carte 210. Segnatura: 19-438, 4410. Per un totale complessivo di 1221 carte. Testo in carattere gotico su due colonne, racchiuso nel commento. Illustrazioni xilografiche nel testo. Ottimo esemplare. Legature uniformi della metà del XX secolo in mezza pergamena con piatti in carta marmorizzata. Set composito composto da 3 volumi (di 4, manca l'ultimo volume contenente l'Apocalisse) dell'edizione della Bibbia con le postille di Nicolaus de Lyra stampata da Boneto Locatello nel 1489 e dai due volumi di cui si compone l'edizione delle postille del De Lyra data alle stampe da Paganino Paganini nel 1495. Nel I e III volume numerose belle figure in xilografia, che hanno l'importante primato di essere le prime illustrazioni ad una Bibbia stampate in Italia. Tra queste sono due splendide immagini che rappresentano la costruzione dell'arca di Noè. La prima pagina dei 5 tomi ha una splendida inizale xilografica che ritrae un monaco seduto davanti un leggio. Magnifica edizione, la prima della Bibbia in cui vengono stampate insieme la glossa ordinaria e interlineare e le Postilla perpetuae in universa Biblia di Nicolò de Lira, ampio ed esaustivo commento all'intero testo biblico che fu più volte ristampato nel corso del Quattro e Cinquecento. Nelle prime cinquanta postille Niccolò de Lira tratta il senso perpetuo o letterale delle Sacre Scritture, nelle successive trentacinque il senso mistico o morale. Volumi I-III: HC 3168*; GW 4291; BMC V 437; IGI 1688; Goff B-616; Volumi IV-V: HC 3174*; GW 4283; BMC V 458; IGI 1691; Goff B-608.  

Lot 123

Herodotus. Herodoti Libri novem quibus musarum indita sunt nomina. (Al colophon:) Venetiis: in domo Aldi, settembre 1502. In-folio (mm 285×198). Carte [140]. Segnatura: aaAA8, bb8, γγGG-eeEE8, ZZff8, hhgg8, θθΗΗ8, iiii-nnnn8, ξξoo8, oopp8, ππQQ8, pprr8, ςςss4 (la carta aaaa4 erroneamente segnata aA4, la carta λλLL3 è erroneamente segnata λLL3). Spazi bianchi per iniziali, con letterine guida. Àncora aldina alla carta aaAA1r . Altra marca aldina al verso della carta ςςSS4. Esemplare in buono stato di conservazione, accuratamente rinfrescato. Legatura ottocentesca in marocchino rosso a grana lunga, piatti decorati da una doppia cornice delimitata da triplice filetto a secco; al centro dei piatti stemma in oro del Comte de Bruce (1781-1860). Dorso a quattro nervi, scomparti delimitati da cornice a doppio filetto impressa a secco, al secondo scomparto nome dell’autore, del tipografo e data di stampa impressi in oro. Labbri dei piatti decorati in oro, dentelles interne, tagli dorati. Contropiatti e sguardie in carta decorata a pettine.  Al contropiatto anteriore ex libris inciso della ‘Bibliotheque du Chateau d’Harzillemont’ del conte di Bruce. Annotazioni marginali di antica mano in greco e latino, visibili solo con la lampada di Wood.  Editio princeps dei Λόγοι ἐννέα (Historiae libri novem) di Erodoto: fino all’aldina, Erodoto era stato accessibile solo nella traduzione latina curata da Lorenzo Valla su richiesta di Niccolò v, e impressa per la prima volta a Venezia nel 1474 (Goff H-88). “Herodotus is the heir of those intellectual attitudes which inspired the archaic adventure epic (the Odyssey, the Herakleiai, the Argonautika, the Arimaspeia) and the first prose work on geography” (A Commentary on Herodotus Books i-iv, p. 14).
 
Il volume si apre con la lettera di dedica di Aldo al ‘dottissimo’ Giovanni Planza dei Ruffinoni, noto come Calphurnius (1443-1503). Manuzio rivendica con forza – richiamandosi a Quintiliano - l’importanza e il valore documentario di Erodoto, contro coloro che ne avevano messo in dubbio la credibilità, tratti in inganno dallo stile novellistico e dal gusto per il ‘meraviglioso’. Riguardo al testo, Aldo afferma di aver proceduto alla collazione di diversi codici, senza però fornire indicazioni sulla loro provenienza. Importante è, però, il riferimento a quelle decem charta in più rinvenute nel libro intitolato Clio, non incluse nella versione del Valla. Particolare che porta a individuare il manoscritto utilizzato nella più antica famiglia ‘fiorentina’, e non di quella ‘romana’ a cui appartengono i codici vaticani usati dal Valla. Renouard, 35.8; Ahmanson-Murphy, 62.

Lot 105

. Delle Materie Giurisdizionali del Regno trattate colla Corte di Roma nel tempo del Pontificato di S, Pio V e di Gregorio Decimo terzo circa li seguenti capi: Del Concilio di Trento... [Napoli: prima metà secolo XVII]. (mm 266x199). Carte [3], 271, [4]. Qualche arrossatura. Legatura coeva in pergamena su cartone, al dorso dicitura manoscritta 'Chiocca M.S. To.2' e segnatura vergata a mano su etichetta cartacea 'Scanzia XXI Numero 5'. SI AGGIUNGE: Rubricella di tutte le memorie, notizie, usanze ed antichità esistenti nel nuovo eretto Archivio del venerabil convento di S. Agostino d'Orte fatto nel 1768. [Orte: 1768]. (mm 265x195). Carte134, [6]. Qualche lieve gora e tracce di polvere sulle carte. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso. Piccole macchie e aloni ai piatti, rottura al dorso, cerniere interne allentate e con lavori di tarlo. Nota manoscritta al piatto anteriore, alcune sottolineature e segni a lapis blu lungo il testo. SI AGGIUNGE: Processus informativus Pro Reductione Missarum Beneficiorum, aliorumque Legatorum Reverendissimi capituliCathes. Ecclesie Hyerace facta per...Dominicum Diez de Aux Episcopum Hyerace...De anno MDCCXXVII. [Gerace: 1728]. (mm 275x200). Carte [4], 193, [5]. Gore diffuse, carta legermente brunita. Legatura coeva in pergamena semifloscia, titolo manoscritto al dorso. Piatti con aloni e macchie. Nota manoscritta al piatto anteriore, vari timbri ad inchiostro dell'Ufficio del Registro di Gerace, alla carta che segue il frontespizio timbro a secco. SI AGGIUNGE: Tre opere in un volume in-folio (mm 268x175). Chiesa Cattolica. Congregazione dei Riti. Sacra congregatione rituum... Cardinali Corsini ponente Civitatis Castellanae Praeminentiarum... Romae: Typis Lazzarini, 1778. Pagine XLIII, [3], 388 (paginazione manoscritta ad inchiostro). (LEGATO CON:) Ead. Sacra rituum Congregatione... Card. Corsini ponente Civitatis Castellanea Praeminentiarum...Roma: Typis Lazzarini, 1782. Pagine 389-586 (paginazione manoscritta). (LEGATO CON): Ead. Sacra rittum congregatione...ponente Civitatis Castellanea Praeminentiarum...Roma: Typis Lazzarini, 1783. Pagine 587-594, [4] (paginazione manoscritta). Marca xilografica al frontespizio di ogni opera. Lievi bruniture. Legatura coeva in cartonato, al dorso titolo manoscritto 'Posizione del... decisi in Sacra Cong. li 27 Gennaro 1778 e 10settembre 1782 tra l'Arciprete Capitolo de S. S Andrea e curato di S. Vittore e Sagretario Maggiore del Ruscello. Questa spetta al Capitolo'. Set di tre manoscritti cartacei e un volume a stampa, variamente dedicati a questioni giuridiche, giuridico-economiche e di diritto ecclesiastico. Uno è verosimilmente identiifcabile con una sorta di compendio selettivo dell'opera del giurista Bartolomeo Chioccarelli (1575-1647), autore del famoso Archivio della Regia Giurisdizione del regno di Napoli (vedi lotto 281): tra i temi selezionati vi sono il Concilio di Trento, il concubinato e diverse questioni riguardanti la spettanza delle decime. Interessante per la storia della diocesi viterbese, in specifico del convento agostiniano di Orte, è la Rubricella databile al 1768 in cui si raccoglie e trascrive copia della documentazione giuridica che legittima le proprietà conventuali secondo prassi usuali e diffuse nella regolamentazione dei rapporti tra Stato e Chiesa: le seconda metà del Settecento - già prima della Rivoluzione francese - fu emblematica in questo senso per l'affermarsi di varie ideologie a base giurisdizionalista. Inerente invece la diocesi di Gerace (Locri) al tempo dell'episcopato di Domenico Diez de Aux (1689-1729) il volume con il Processus, datato al 1728.

Lot 2

Alessandro Giuseppe (d') [duca di Pescolanciano]. Pietra paragone de' cavalieri... divisa in cinque libri, con discorsi intorno alle regole di cavalcare, accompagnate con molti paralleli di norme essenziali circa la professione di spada. In Napoli: presso Domenico-Antonio Parrino, 1711. In folio (mm 340x223). Pagine [8], 402 [i.e. 404]. Carta K2 bianca eccetto che per la paginazione. Con antiporta, ritratto dell'Autore e numerose tavole incise in rame nel testo raffiguranti cavalli, schemi di caroselli e ritratti, equestri e non, di uomini illustri. Esemplare mediocre con ampie gore, bruniture, strappi e restauri, ampio strappo a pagina 79 senza perdita di inciso. Legatura settecentesca in mezza pergamena, strappi e abrasioni. SI ALLEGA: un foglio sciolto a stampa contenente le Notizie biografiche di Federigo Mazzucchelli e giudizio su la di lui opera della scuola equestre. Rara e ricercata edizione originale di questo importante testo di Giuseppe d'Alessandro sull’equitazione, sulla cura del cavallo, sulla storia e sulla tecnica della scherma, completamente illustrata con incisioni in rame di pregevole fattura. I cinque libri in cui è articolata trattano nell'ordine: del cavalcare, dell’imbrigliare, delle varie fogge di briglie, dei “torni, mezzi torni e linee” per domare i cavalli e della medicina dei cavalli. Cfr. Bibl. generale della scherma, 59-60.

Lot 101

Merula Giorgio. Antiquitatis Vicecomitum libri. [Milano: Alessandro Minuziano, 1499-1500]. In-folio (mm 277x190). Carte [8], 137, [1]. Segnatura: [pigreco]2 a6 (carta a1 bianca) a-z6. Testo in carattere romano (111R) su 39 linee. Restauri al frontespizio e a varie carte dei primi due fascicoli, ampio reintegro al margine inferiore dell'ultima carta, tracce di polvere, arrossature e qualche gora al frontespizio e alle carte iniziali, altri lievi aloni sparsi su alcune carte. Legatura moderna da amatore in marocchino bruno, dorso a 4 nervi, ganci e tenoni in metallo, tracce di coloritura blu ai tagli, custodia in marocchino internamente rivestita in velluto verde. Sottolineature e marginalia fino al fascicolo c, poi isolati ai fascicoli l, n, o. Esemplare - raro a trovarsi completo - dell'edizione originale di questo testo del filologo umanista Giorgio Merula in cui, su incarico di Ludovico Sforza, doveva tracciare la storia della famiglia Visconti: obiettivo del Moro era esaltare e legittimare il suo potere, identificando la storia di Milano con quella della famiglia ducale. Come storiografo ufficiale, l'Autore ebbe accesso agli archivi e alla biblioteca viscontea e compì ricerche documentarie in varie città dell'Italia settentrionale, ma l'opera non venne completata: concepita con una struttura in decadi sul modello di Tito Livio e divisa in 14 libri, egli portò a termine la sola prima decade, lasciando allo stato di abbozzo, a causa della morte, 4 libri della seconda. La prosecuzione del lavoro venne affidata all'allievo di Merula, Tristano Calco. La Historia Vicecomitum costituisce un valido esempio di ricerca storiografica condotta su basi documentarie, sebbene "spesso la destinazione dinastico-propagandistica ha inibito una seria indagine storiografica, inducendo il M. ad assumere per buone notizie leggendarie e infondate, come quella per cui i Visconti discendevano dalla stirpe reale longobarda, dedotta acriticamente dal Manipulus del Fiamma" (D.B.I, s.v.). Il nome dell'editore, Alessandro Minuziano, figura al recto di c. [pigreco]2, mentre la stampa  è stata  attribuita a Guillaume & Guillaume Le Signerre, ed è databile fra il 1499 e il 1500. HC 11095*; GW M22908; BMC VI 791; IGI 6375; Goff M-499.

Lot 67

Piazza Carlo Bartolomeo. La gerarchia cardinalizia di Carlo Bartolomeo Piazza della Congregazione degli Oblati di Milano... In Roma: nella stamparia del Bernabò, 1703. In-folio (mm 355x237). Pagine [16], 896, [24]. Capilettera e fregi xilografici. Arrossature, leggere bruniture su alcune pagine. Legatura coeva in pergamena su cartone con unghie, titoli in oro su tassello al dorso, tagli azzurri. Al verso della carta di guardia anteriore 'Ex dono Auctoris'.   Edizione originale, in copia di dono dell'Autore, di quest'opera dell'oblato Carlo Bartolomeo Piazza: l'erudito e poligrafo milanese - che ricoprì la carica di Arciprete a Santa Maria in Cosmedin a Roma - è noto per aver fornito nel suo Euseuologio romano, overo Delle opere pie di Roma (1698) interessanti e dettagliati resoconti su molte ricche biblioteche cardinalizie della città. Il presente scritto è ricco di informazioni storiche su molte diocesi del Lazio.

Lot 110

. Thesauros. Keras amaltheias, kai kipoi Adonidos [graece]. Thesaurus Cornucopiae & Horti Adonidis... (Al colophon:) Venetiis: in domo Aldi Romani, agosto 1496. In-folio (mm 308x206). Carte [10], 270 (con alcuni errori di numerazione, corretti in inchiostro da antica mano). Segnatura: *10, aa-iι8, aa-zψ8, &ω4, AA-D∆8, EΕ6, FΖ8, GΗ8, HΘ6, IΙ8, KΚ6, LΛ8 . Testo in caratteri greci (146Gk e 114Gk, usato solo nell’indirizzo di Aldo alle carte *2r-*3v), e romani (114 R). Testo latino su 38 linee, testo greco su 30. Spazi bianchi con letterine guida. Esemplare in buono stato di conservazione, stampato su carta forte. Restauro a porzione degli angoli esterni della prima carta, all’angolo superiore ricostruzione di alcune lettere sia al recto sia al verso Legatura settecentesca inglese in vitello biondo. Piatti inquadrati da cornice a piccoli motivi floreali, gli angoli interni sono decorati con ferro dorato. Dorso a sei nervi, scomparti decorati con fregi dorati, al secondo scomparto titolo breve in oro. Alla testa e al piede piccoli cartellini cartacei sui quali è annotata l’antica segnatura‘V.I.7(?)’, riportata anche al recto della sguardia posteriore. Contropiatti e sguardie in carta decorata a pettine, tagli dorati. Abrasioni in corrispondenza delle cerniere, degli angoli e dei lati lunghi dei piatti. Al verso della carta di guardia anteriore ex libris dei conti di Macclesfield, le cui armi sono impresse a secco al margine superiore delle prime tre carte. L’ultima parola della c. Bμ1r e le ultime tre della carta CΓ3r sono cancellate con un tratto di inchiostro, come nella maggior parte delle copie attestate. Editio princeps del Thesaurus Cornucopiae. Alla carta *1r è impresso in caratteri greci l’elenco dei testi contenuti nel volume – ripetuto in latino, al verso – con l’indicazione dei titoli di numerosi scritti grammaticali dedicati in particolare ai dialetti, una ampia selezione che ben giustifica il titolo di Tesoro, Corno di Amaltea e Giardini di Adone, quali simboli della abbondanza. Malgrado la ‘durissima’ fatica dello stampare in greco, Aldo si dichiara – nel preliminare indirizzo agli studiosi (cc. *2r-*3v) – soddisfatto dei risultati fino a quel momento raggiunti, e soprattutto del fatto che il successo delle prime iniziative editoriali abbia fatto sì che ormai gli vengano offerti un gran numero di volumina graeca da dare alle stampe. La silloge – comprendente "tutto ciò che può essere desiderato per perfezionarsi nella conoscenza delle lettere greche, soprattutto di quel che si legge nelle opere di poesia" (Dionisotti-Orlandi, II, VI, p. 202) – fu curata dallo stesso Aldo, in collaborazione con Guarino Favorino e Urbano Bolzanio e dal giovane allievo del Poliziano Carlo Antinori. HAIN 15493; GW 7571; BMC V, 555; IGI 9519; Goff T, 158; Dionisotti- Orlandi, VI; Hoffmann II, 116; Proctor, Printing of Greek, pp. 99, 103; Barker, Greek Script & Type, pp. 17, 82, 84; Staikos, Charta, p. 337; Renouard, 9, 1; Ahmanson-Murphy, 8.

Lot 5

Angelerio Gregorio. Il Pretioso Tesoro del Sangue di Cristo. Raccolto Dalla Sacra Scrittura, & da' Sacri Dottori in quaranta Prediche... Neapoli: Excudebat Franciscus Savius Typogr. Curiae Arch., 1651. In-folio (mm 300x205). Pagine [4], 786, [56]. Frontespizio in rosso e nero con vignetta calcografica raffigurante la Deposizione di Cristo con citazione 'Stabat Mater dolorosa iustam Cruce lagrimosa'. Lievi bruniture diffuse, piccoli lavori di tarlo marginali a poche carte, minime mende all'angolo inferiore destro delle prime due carte. Legatura coeva in pergamena floscia, titolo manoscritto al dorso, rotture, ampia lacuna di pergamena alla cuffia inferiore. Al frontespizio nota di possesso dell'epoca 'del convento de Capuccini di Palestrina' e antica segnatura 'A-23'; la stessa segnatura è riportata al contropiatto anteriore. Edizione originale, non comune, di questa colta raccolta di citazioni e nozioni sul Sangue di Cristo del predicatore calabrese Gregorio Angelerio, appartenente all'ordine dei Cappuccini.

Lot 167

Iamblichus. Index eorum, quae hoc in libro habentur... de mysteriis Aegyptiorum, Chaldaeorum, Assyriorum. Proclus in platonicum Alcibiadem de anima, atque daemone... Porphyrius de divinis, atque daemonibus. Synesius Platonicus de somniis. Psellus de daemonibus. expos. (Al colophon:) Venetiis: in aedibus Aldi, et Andreae soceri, novembre 1516. In-folio (mm 302x197). Carte 177 [i.e. 175], [1]. Segnatura: A-Y8. Àncora aldina al frontespizio e al verso dell'ultima carta. Al frontespizio, e su alcune carte, tracce di polvere e gore, qualche arrossatura. Legatura settecentesca in marocchino rimontata e restaurata con ampie lacune, cornici in oro ai piatti, fregi in oro al dorso a 5 nervi. Al contropiatto anteriore ex libris con armi e motto 'Constantia et labore', alcuni marginalia. Rara seconda edizione aldina, ampliata rispetto alla prima del 1497 curata da Marsilio Ficino, di questa raccolta di scritti dei principali rappresentanti di quel ramo del pensiero neoplatonico influenzato dal misticismo magico: oltre al De Mysteriis di Iamblichus comprende testi di Proclus Diadochus (De anima atque daemone, De sacrificio et magia), Synesius Cyreneus (De somniis), Psellus (De daemonibus), Xenocrates (De morte) e ancora Pythagoras, Albinus Platonicus, Speusippus e lo stesso Ficino. Renouard, 77.8; Ahmanson-Murphy, 150.

Lot 48

Heckel Joseph Hilar. Choix des pierres gravées du Cabinet Impérial des Antiques représentées en XL. planches décrites et expliquées... A Vienne en Austriche: de l'imprimerie de Joseph noble de Kurzbek, libraire-imprimeur de la cour, 1788. In-folio (mm 360x250). Pagine [14], 77, [1] con XL tavole calcografiche fuori testo. Gora al margine superiore delle carte e qualche arrossatura. Legatura coeva in pelle con dorso rifatto, cornici in oro ai piatti, contropiatti e carte di guardia in carta decorata, tagli marmorizzati. Macchie e abrasioni ai piatti, lavori di tarlo al dorso visibili lungo le cerniere interne. Al recto della seconda carta di guardia anteriore monogramma a stampa 'CN'.   Edizione originale di quest'opera dell'archeologo e numismatico austriaco che fu, dal 1774, direttore proprio del Münzkabinett di Vienna in cui i preziosi oggetti descritti nel testo sono conservati. Heckel (o Eckhel), che fu anche professore all'Università di Vienna, è considerato uno dei fondatori della numismatica come disciplina autonoma di studio e ricompilò il catalogo del Gabinetto viennese delle monete con nuovi criteri di metodo: il sistema, che da lui prende anche il nome (Eckhelsche Ordnung), è diventato un punto di riferimento ed è tuttora in uso per la schedatura delle monete e delle opere antiche di glittica.

Lot 19

Bosio Antonio. Roma subterranea novissima... Tomus primus [-secundus]. Coloniae & veneunt Lutetiae Parisiorum: 1659 (Al colophon:) Colonia & veneunt Lutetiae Parisiorum: apud Fredericum Leonard sub scuto Veneto viâ Iacobeâ. Due parti in un volume in-folio (mm 408x250). Pagine [8] (di 10, manca c. π1 contenente l'antiporta) , 352, [24]; [8], 396, [16]. Una tavola calcografica fuori testo ripiegata, nel testo numerose illustrazioni incise in rame, anche a piena pagina, e altre più piccole incise in legno, marca xilografica ai frontespizi. Leggere bruniture, piccolo strappo restaurabile al margine inferiore bianco delle cc. A3, I2 e K3 del tomo primo, cancel a c. Mm4v del tomo primo . Legatura coeva restaurata in pelle, titoli in oro al dorso a 6 nervi, tagli spruzzati in azzurro. Cerniere e angoli con restauri. Al contropiatto anteriore segnatura manoscritta e ex libris 'Thomas Foley of Great Witley Court in the County of Worcester Esq'.   Seconda edizione, arricchita e accresciuta con note rispetto alla prima del 1651, della traduzione latina - condotta da Aringhi - dell'opera di Andrea Bosio apparsa postuma nel 1632 con il titolo Roma sotterranea. Il lavoro di Aringhi non fu di semplice versione del testo, ma anche di ampia riscrittura, al punto da poter considerare la Roma subterranea un'opera nuova e ben distinta da quella dell'archeologo maltese. Pregevole l'apparato illustrativo che comprende, oltre alla mappa ripiegata di Roma dove sono localizzate le varie catacombe, più di 80 incisioni in rame e molte xilografie che riproducono epigrafi e iscrizioni. Cicognara, 3585; Lozzi, 4150; Ornamentstichkatalog, Berlin 1859; Brunet I, 423; Graesse I, 196; Olschki, 16511: 'Edition plus rare que celle de 1651. G.B. de Rossi dalla préface de La Roma sotterranea la mentionne ainsi';  Mazzucchelli II, 1055; Rossetti, 1251; Kissner, 521. Non in Schudt. 

Lot 47

Guidi Guido. De Anatome Corporis Humani Libri VII. Nunc primum in lucem editi. Atque LXXVIII Tabulis in aes incisiis illustrati et exornati.. Venetiis: Apud Iuntas, 1611. In-folio (mm 332x229) Pagine [16], 342 [i.e. 332]. Frontespizio inciso in rame da Francesco Valesio e Catarino Doino con giglio giuntino al centro. Con 79 illustrazioni anatomiche incise in rame a piena pagina nel testo. Tra le pagine 32 e 33 si trova inserita una tavola non inerente all'edizione. Leggera brunitura uniforme, macchia violacea nel margine interno delle ultime 10 carte, per il resto ottimo esemplare. Legatura settecentesca in mezza pergamena, piatti ricoperti di carta marmorizzata, tassello con titolo in oro, tagli marmorizzati. Ex libris 'E. Malan de Merindol' al contropiatto. Prima edizione. L'opera di carattere anatomico del Guidi, discendente da parte di madre del Ghirlandaio, apparve dopo la morte dell'Autore ed è considerata molto rara. Lo stile delle illustrazioni è innovativo ma più vicino ad Eustachio che a Vesalio. Guidi studiò all'Università di Pisa nel 1548 e i suoi studi furono raccolti in un manoscritto nel 1560. Egli illustrò le vertebre, le strutture cartilaginee e le ossa del cranio meglio di chiunque altro. Il suo nome è collegato al canale vidiano dello sfenoide ed al nervo in esso contenuto. Guidi studiò, inoltre, i meccanismi delle articolazioni del corpo umano bipede rispetto ai meccanismi articolari dei quadrupedi e si concentrò anche su esperimenti agli animali (legature dei vasi). Wellcome I, 6601; Garrison Morton, 380.

Lot 272

Calepino Ambrogio. Dictionarium, in quo restituendo atque exornando haec praestitimus. Primum, non solum illud curavimus... sed etiam... ut multarum dictionum obscuram significationem aperiremus: deinde, cum exempla quedam Calepinus adduxerit.... Venetijs: [Aldo Manuzio il giovane], 1576. In-folio (mm 315x217). Pagine [4], 473, [1] (di 3 manca c. GG6 bianca); 470, [2], 40. Segnatura: πA2 A-FF8 GG6, AAA-EEEE8 FFFF-GGGG6, A-B8 C4. Completo della carta bianca GGGG6 spesso mancante. Àncora aldina al frontespizio, capilettera e fregi xilografici. Frontespizio con tracce di polvere, piccoli fori di tarlo sui margini, arrossature e lievi gore, braghetta al primo fascicolo, restauro al margine di c. FFFF6. Legatura coeva in pergamena su cartone, titoli manoscritti al dorso a 5 nervi, abrasioni agli angoli e ai bordi dei piatti, aloni e macchie ai piatti, strappi e lavori di tarlo ai contropiatti. Al frontespizio nota di possesso cassata. Il fortunato dizionario greco di Ambrogio Calepino ebbe numerose e successive edizioni e ristampe presso l'officina aldina a partire dalla prima comparsa nel 1542. Già entro il 1561, durante l'attività di Paolo Manuzio, figlio di Aldo, che figura nel titolo come responsabile degli Additamenta, il Dictionarium aveva raggiunto le cinque impressioni. L'edizione contiene, introdotto da proprio frontespizio il Vocabolario volgare, et latino, non solamente di tutte le voci italiane, ma ancora de' nomi moderni, & antichi delle provincie, città, monti, & fiumi di tutte le parti del mondo... di Luca Antonio Bevilacqua. Renouard, 222.7; Ahmanson-Murphy, 892.

Lot 244

Colonna Francesco. La Hypnerotomachia di Poliphilo, cioe pugna d’amore in sogno. Dov’egli mostra, che tutte le cose humane non sono altro che sogno: & doue narra moltr’altre cose degne di cognitione. (Al colophon:) In Vinegia: in casa de' figliuoli di Aldo, 1545. In-folio (mm 285x195). Carte [234]. Segnatura: π4 a-y8 z10 A-E8 F4. Àncora aldina incisa su legno al frontespizio e al verso dell'ultima carta. Illustrato da 170 illustrazioni xilografiche, nove delle quali a piena pagina. Minime arrossature a poche carte ma ottimo esemplare. Legatura moderna in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso, tagli spruzzati. Rara e splendida seconda edizione del Sogno di Polifilo, definita da Sander 'plus rare que l'edit. originale'. Questo romanzo d'amore allegorico, il più celebre libro illustrato del Rinascimento, è attribuito al frate domenicano del convento di San Zanipolo Francesco Colonna, identificabile dall'acrostico composto dai 39 capilettera che ornano il testo. Scritto in un linguaggio ibrido tra italiano e latino, irto di simbolismi, di allusioni erudite e di riferimenti antiquari, il romanzo rappresenta  'una delle opere più bizzarre e controverse della nostra letteratura' (Govi, Classici, 41) e la sua eccezionalità risiede anche nelle raffinate silografie che adornano il testo. Per questa seconda edizione vennero reimpiegati i legni della princeps del 1499, eccetto che per sette, danneggiati o mancanti. I sette legni ridesignati e nuovamente intagliati sono presenti alle carte b4v, b5r, e2v, e5r, o3v, q5v, e x2r. Mortimer, Italian, 131; Sander, 2057; Renouard, 133.14: "Réimpression de l'édition de 1499, qui diffère de celle-ci en ce qu'elle a le titre en latin, les initiales des 38 chapitres en lettres fleuronnées, gravées en bois, et la plupart des inscriptions répandues dans l'ouvrage, en capitales, et d'une meilleure ordonnance. Le papier est beaucoup meilleur; et les singulières figures en bois dont ce livre est rempli, sont nettes et vigoreuses"; Ahmanson-Murphy, 335.

Lot 264

Concilio di Trento. Canones, et decreta sacrosancti oecumenici, et generalis Concilii Tridentini sub Paulo III, Iulio III, Pio IV, pontificibus max... Romae: apud Paulum Manutium, Aldi f., 1564. In-folio (mm 313x213). Pagine CCXXXIX, [1]. Segnatura: A-V6. Àncora aldina al titolo, iniziali ornate su fondo nero. Carte D3 e D4 rimarginate, minimi segni di tarlo nel margine bianco di poche carte, ma nel complesso ottima copia con ampi margini. Legatura in pergamena floscia coeva con titolo manoscritto al dorso, prove calligrafiche al piatto anteriore. Ex-libris 'Compte de Pfaffenhoffen' al contropiatto anteriore. Probabile nota di possesso e brevi citazioni di mano differente sul risguardo libero anteriore. Sul titolo firma di possesso coeva di un 'Ferrante Saldanini'. Due note marginali nel testo. Prima edizione - in prima tiratura, senza l'Index dogmatum et reformationis e senza la Bulla confirmationis di Pio IV che furono aggiunti in seguito - degli atti del Concilio di Trento, un evento che ebbe un enorme impatto storico non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa. La raccolta comprende tutte le conclusioni in materia di fede ed organizzazione ecclesiastica deliberate durante le venticinque sessioni del Concilio. Questo, dopo la convocazione indetta da Pio III nel 1545, si svolse in un arco di tempo di diciotto anni, nel corso dei quali vi furono la traslazione dei lavori a Bologna nel 1547, la ripresa a Trento nel 1551, l’ulteriore sospensione per l’intervento in armi di Maurizio di Sassonia nel 1552, la riapertura nel 1561 ed infine la definitiva chiusura nel 1563. Subito ristampati dai Manuzio a Roma e Venezia, anche in formato in quarto e in ottavo, e da altri editori in varie città italiane, i canoni e i decreti tridentini ebbero un’amplissima diffusione in tutta Europa. Il Concilio delineò il nuovo volto della Chiesa: sancì una volta per tutte la dottrina cattolica; condannò definitivamente gli errori dei riformati, la rottura con i quali si consumò soprattutto attraverso il decreto sulla giustificazione; impose la Vulgata come unica traduzione ufficiale ed accettata della Bibbia; introdusse l’obbligo di residenza nella diocesi per tutti i vescovi e diffuse universalmente, salvo poche eccezione, il rito romano. Su iniziativa conciliare furono inoltre promossi un nuovo Indice di libri proibiti (1564), più ampio ed aggiornato di quello del 1558, e il Catechismo tridentino (1566), manuale rivolto ai sacerdoti per l’istruzione religiosa dei fedeli. Il Concilio di Trento fu il più importante concilio della Chiesa cattolica fino al Concilio Vaticano II del 1962 e segnò la storia italiana come pochi altri eventi, rappresentando un vero e proprio spartiacque, con enormi conseguenze sulla vita sociale, l’arte, l’architettura e la musica. Renouard, 190.4; Ahmanson-Murphy, 724.

Lot 68

Pinelli Bartolomeo. Principali fatti della storia greca antica inventati da Bartolommeo Pinelli descritti nelle due lingue italiana e francese da Fulvia Bertocchi e tradotti nell'idioma greco da Spiridione Vlandi. Venezia: presso Giuseppe Gnoato e Stefano Minesso, [1821]. In folio oblungo (mm 229x310). Carte [102] con antiporta e 100 tavole numerate incise in rame fuori testo. Testo in italiano, greco e francese ad illustrare ogni tavola. Minime arrossature e tracce di sporco a qualche carta. Legatura coeva in mezza pelle con punte, carta marmorizzata ai piatti, titolo in oro su tassello al dorso, tagli spruzzati in azzurro, abrasioni e segni d'uso. Timbro nobiliare in inchiostro blu al frontespizio parzialmente sbiadito. 'Nel 1821, Pinelli pubblicò Raccolta di n. 100 soggetti li più rimarchevoli dell’Istoria greca e, a distanza di pochi mesi, Raccolta di n. 100 soggetti li più rimarchevoli dell’Istoria romana. All’ulteriore popolarità di queste due edizioni contribuì il testo esplicativo di Fulvia Bertocchi che accompagnava le tavole di entrambe. Autrice di testi teatrali e didattici, la scrittrice animava a Roma un salotto letterario, frequentato anche da Gioacchino Belli, cui è probabile partecipasse lo stesso Pinelli' (DBI, s.v.).

Lot 263

Theodoretus. In Canticum Canticorum Explanatio, Interiectis Maximi, Nili, Pselliq. notationibus, Francisco Zino interprete. Inderx rerum & verborum.. Romae: Apud Paulum Manutium, Aldi F., 1563. In-folio (mm 327x220). Carte [4], 61, [6]. Segnatura: a4 A-K6 L8. Completo dell'ultima carta bianca. Àncora aldina al frontespizio. Minime arrossature e piccola gora al margine inferiore delle carte ma buon esemplare. SI AGGIUNGE: Id., In Ezechielem prophetam Commentarius, Ioanne Baptista Gabio Veronensi interprete. Cum indice verborum, ac rerum omnium memorabilium. Romae: Apud Paulum Manutium, Aldi F., 1563. In-folio (mm 330x220). Carte [4], 111, [6] (di 7, manca l'ultima carta bianca). Segnatura: a4 A-T6 V4 (-V4, bianca). Àncora aldina al frontespizio. Lievi fioriture ma buon esemplare. SI AGGIUNGE: Id., In Visiones Danielis prophetae Commentarius, Ioanne Baptista Gabio Veronensi interprete. Cum indice verborum, ac rerum omnium memorabilium. Romae: Apud Paulum Manutium, Aldi F., 1562. In folio (mm 330x220). Pagine [8], 144, [12] (di 14, manca l'ultima carta bianca. Segnatura: *4, A-N6 (-N6 bianca). Lievi bruniture. Tutti i volumi sono legati in pergamena moderna con titolo in oro al dorso. Bel set dei Commentarii di Theodoretus che raccoglie le non comuni edizioni stampate da Paolo Manuzio fra il 1562 e il 1563 e curate da Giovanni Battista Gabio. I opera: Renouard, 188.1; Ahmanson-Murphy, 696; II opera: Renouard, 188.2; Ahmanson-Murphy, 697; III opera: Renouard, 184.1; Ahmanson-Murphy, 676.

Lot 801

Victorian mahogany museum display cabinet, the top with hinged and glazed lift-up doors above eight frieze drawers and two open folio recesses to each side, on a plinth base, 97" wide x 46.5" high *Inside there is a written note 'Originally given to Frome Museum by Sir Horner, Mells Court near Frome, purchased from the sale of Frome Museum autumn 1979'

Lot 645

Indo Persian School A folio page miniature study of a Maharajah hunting, in the 17th Century style, 43cm x 32cm

Lot 952

A Gothic style folio page with Latin text

Lot 174

A late 19th century spelter Art Nouveau letter rack, modelled as a seated woman holding open a folio, H. 22cm

Lot 755

31 volumes, The Waverley Novels 1832 Edition, cloth bound together with further books including folio works, etc

Lot 757

Approximately 70 volumes folio society works including Pevsner - The Cathedrals of England, 3 volumes, British Smiths & Legends, Betjenan's Britain, To Kill A Mocking Bird, Winstorn Churchill - My Early Life, etc, together with further associated books

Lot 769

Twenty volumes of Folio Society works including John Ruskin The Stones of Venice, Jane Austen Letters, The Black Death, etc, many with slip cases

Lot 773

A collection of Rupert and assorted children's books including Folio Society books

Lot 274

American School, oil on board, 'Ya Had It Comin', 60cm x 38cm with a folio of artists limited edition engravings and other prints including David Andrews, Judith Downie, Edmund Price etc

Lot 261

FIVE STAMP ALBUMS AND FOLIOS including an American album, two folios of world countries stamps and a Canadian Universal Postal Union Centennial presentation folio

Lot 1178

A folio of assorted motoring ephemera, calendars, prints and early newspapers.

Lot 1044

BOOK; Thorburn, Archibald Game Birds & Wild Fowl of Great Britian & Ireland 30 Colour pages first Limited Edition 124/155 Longmans 1923 Folio

Lot 1061

BOOK: Audubon (JJ). The Birds of America. 1972. Liepzig reprint Limited Edition 5/500. Elephant Folio with Japan stitched boards Volume One only, 20 plates,  the first being white throated sparrow (and a Folio of loose prints after Roland Green)  

Lot 1050

BOOK: Thorburn (Archibald). British Mammals. 2 vols with 50 colour plates. First Limited Edition 52/155. Longmans 1920. Folio. (2)

Lot 1072

BOOK: Buchan (John). A History of the Great War. 4 vols and a collection of various Folio Society works.

Lot 1434

After Henry Salt. Five folio aquatints of Abyssinian landscape views with Hogarth style frames

Lot 242

Taxidermy: A Rowland Ward silver mounted dog's paw and ivory page turner, "Duke, Died March 8th 1908", 54.5cm long, three further page turners and a crocodile skin folio. (5)

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