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The Holy Bible, containing the Old and New Testaments - two vols, 1847, full calf, each with illustrations throughout tog. w. BANKES. Rev. Thomas - The Christian's New and Complete Family Bible - calf, folio, with numerous illustrations and another Holy Bible - full calf, gilt tooling with raised bands to the spine, without illustrations (4)
The Commune ("Anti-Parliamentary Communist Gazette"). Bound vols. 1 & 2 in one. Folio. Inscribed "Yours fraternally Guy A. Aldred". May 1923-August 1925; also the final vol. (No. 25) of The Word, ed. by Guy A. Aldred, 1964-1965 & a bound vol. of The Spur ("Because the Workers need a Spur"), folio, June 1914-May 1919. (3).
HOUSE OF COMMONS. A Report from the Committee ... to Examine Christopher Layer, & Others ... Relating to the Conspiracy Mentioned in His Majesty's Speech. 76pp. Small folio. Rebound brds. with orig. marbled wrappers bound in. 1722; also The Additional Case of Elisabeth, Claiming the Title & Dignity of Countess of Sutherland, by Her Guardians, pasted in extra frontis, fldg. tables, etc., quarto, rebound qtr. calf, 177-. (2).
Assorted French Provincial Wines to include: Domaine de Bachellery, Roussanne-Vermentino, 2013, two bottles; Domaine de Bachellery, Roussanne-Vermentino, 2014, two bottles; Mas Cristine, Roussillon Blanc, 2014, two bottles; Coume del Mas, Folio, Collioure, 2012, one bottle; La Cuvée de la Prévôté, Malbec, Bonnigal, 2013, one bottle; Le Cloches, Chenin, Bonnigal, 2014, one bottle; Bastide du Claux, Barrabau, 2012, one bottle; Kientzler, Ribeauville, Pinot Blanc, 2012, two bottles; Domaine la Provenquière, Viognier, 2014, one bottle; Le Clos de Beauce, Chenin, Bonnigal, 2014, one bottle, fourteen bottles in total
AA.VV. Futurismo.. Quindicinale [Settimanale] dell'artecrazia italiana. Roma: s.e [ma dal n. 34: Arte Poligrafica Editoriale] (Tip. S.A.I.G.E. [ma i nn. 18-16: S. An. Pubbl. Editoriali]), 1932-1933. In-folio piccolo (mm 500x335) e in-folio (mm 650x450). Paginazione variabile: 12 [nn. 1, 2, 3] e 6 [dal N. 4]. (34) Eccezionale raccolta di 34 fascicoli, di cui uno in doppia tiratura (Anno I, N. 8), del quindicinale/settimanale diretto da Mino Somenzi da maggio del 1932 a novembre del 1933: in totale uscirono 53 fascicoli pari a 59 numeri. I primi tre numeri vennero pubblicati in formato ridotto e con titolo e intestazione in parte diversi rispetto a quelli che il periodico assumerà a partire dal N. 4 del 2 ottobre 1932: tornato in tipografia dopo una pausa di due mesi, infatti, Futurismo si presentò rinnovato nel progetto oltre che nell'aspetto grafico, con il nuovo sottotitolo di Settimanale dell'artecrazia italiana. Nella sua complessa storia, la testata ebbe numerose variazioni nell'intestazione, nel sottotitolo e anche nella periodicità, ma ciò che di Futurismo restò un tratto distintivo fin dagli esordi - a partire dalla prima pagina aeropittorica in sottoimpressione nel n. 3 - fu uno stile tipografico di straordinaria modernità e forza comunicativa, con scritte, soluzioni grafiche e slogan sovra o sottoimpressi a caratteri cubitali - anche in verticale lungo i margini - in vari colori. Di notevole impatto visivo è il logo, costruito entro ovale che racchiude una dopia F con il punto, vera "icona sintetica e moderna non priva di suggestioni orientali" (Salaris, Riviste, p. 287); propria e originalissima di questa impresa editoriale è anche l'inusuale soluzione, applicata dal N. 10 del 13 novembre, della replica della testata in ultima pagina che giungerà ai suoi esiti più arditi e sperimentali nella duplicazione in cui si associano - o si sdoppiano, invertendosi e coabitando - in prima e in ultima pagina le intestazioni Futurismo e Sant'Elia. Il lotto include i seguenti fascicoli: Anno I, nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 (presente in due esemplari di cui uno con un ritratto stampato in rosso di Marinetti in prima pagina) 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16; Anno II nn. 17, 18, 20, 21, 22, 23, 25, 26, 28, 31, 32, 34, 35, 37, 38, 39, 49-50. Mughini, 309; Salaris, Bibliografia, p. 97.
AA.VV. La città nuova. Sintesi del futurismo mondiale e di tutte le avanguardie. Quindicinale di Arte-Vita. Torino: 1932-1934. In-folio (mm 550x405). Paginazione varia per ogni fascicolo, con illustrazioni e fotoriproduzioni in bianco e nero. Vari fascicoli con segni di piegatura e minimi interventi di restauro. (12) "Dal 1932 al 1934 esce a Torino La città nuova, «quindicinale di arte e vita» di Fillia, che ha periodicità irregolare (vi collaborano Pagano, Levi-Montalcini). Nasce per iniziativa del gruppo torniese La centrael, casa d'arte e laboratorio d'arredamento, che propone l'elettricità come energia da utilizzare per bagni e cucine («gli artisti moderni non concepiscono la nuova casa senza il concorso diretto dell'elettricità»)" (Salaris, Storia, p. 200). La rivista di Luigi Colombo porta avanti il colloquio e il confronto con l'esperienza razionalista e lascia spazio all'architetura d'interni: dal 1935 sarà affiancata da altre testate periodiche sempre da lui fondate come Stile futurista e La forza. Il lotto comprende i seguenti fascicoli: Anno I nn. 2, 3, 4, 6; Anno III nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7-8, 9. Salaris, Bibliografia, p. 95; Salaris, Riviste, pp. 168-172.
AA.VV. La Forza. Mensile della Federazione Nazionale dei gruppi naturisti-futuristi presieduto da S. E. Marinetti. Anno I n. 1; Anno I n.3-4. Torino: Tipografia Carlo Accame, 1935. In-folio piccolo (mm 495x350). Pagine 10 ognuno. Tracce di pieghe con ossidazioni. Diretto e curato da Fillia; lanciato nel 1935 raccoglie il dibattito già affrontato sulle pagine di un'altra rivista di Colombo, Stile futurista, sul tema del naturismo, "che comporta la ricerca d'una nuova architettura nell'ambito dell'equilibrio tra spazio edificato e spazio verde" (Salaris, Storia, p. 206). Il lotto include i fascicoli Anno I, N. 1 (15 luglio 1935) e N. 3-4 (settembre-ottobre 1935). Mughini, 302; Cammarota, Futurismo, 139; Salaris, Bibliografia, p. 96; Salaris, Riviste, pp. 256-262.
AA.VV. Mediterraneo futurista. Ariel. Organo del Fronte Unico Giovani Artisti sardi. Cagliari [poi Roma]: 1938-1943. In-folio (mm 490x350). Paginazione variabile in ogni fascicolo. Intestazione stampata in rosso o in verde. Lievi segni di piegature. (3) Nel marzo del 1938 la rivista cagliaritana Ariel - nata l'anno precedente quale organo ufficiale del fronte unico dei giovani artisti sardi - diventa Mediterraneo futurista e a questo proposito Gaetano Pattarozzi - figura egemone del gruppo locale - scrive un editoriale sul N. 1: nello stesso fascicolo compare anche il manifesto Sprezzo del pericolo gusto dell'eroismo. "Sin dai primi numeri vi collaborano Marinetti, Benedetta e intellettuali dell'isola come Giuseppe Fadda e Salvatore Deledda (già codirettore di Ariel). Negli anni quaranta [...] il giornale trasferirà la sua sede a Roma, divenendo di fatto l'unica testata futurista in grado di uscire con una certa continuità (fino al 1943), ma perderà ovviamente il carattere di organo del futurismo sardo" (Salaris, Storia, p. 259). Il lotto comprende: Anno II, N. 1 (27 marzo XVI); Anno II, N. 3 (Giugno XVI); Anno II, N. 4 (Luglio XVI). Salaris, Bibliografia, p. 99.
Canavese Timoteo. Descrizione del sacro monte della Vernia nel quale da N.S. Giesu Christo in forma di serafino il padre San Francesco ricevete le sacre stigmate. In Milano: per il Bianchi, [1672]. In-folio (mm 427x330). Carte [47] (di 48, manca la tavola a fronte della tavola di testo D). Frontespizio calcografico e tavole incise su rame, alcune ripiegate e con parti mobili, con testo tipografico in cornice xilografica. Tracce di polvere e qualche arrossatura al frontespizio e sulle carte, alcuni segni di antichi restauri su qualche carta. Legatura settecentesca in mezza pelle, carta decorata ai piatti, titoli in oro su tassello al dorso. Lacune e abrasioni al dorso. Nota di prezzo moderna a penna alla carta di guardia anteriore Edizione originale dedicata al luogo - oggi in provincia di Arezzo - in cui San Francesco d'Assisi ricevette le stigmate nel settembre del 1224. La data di stampa è desunta da quella della dedica: 20 dicembre 1672. Il frontespizio calcografico con raffigurazione di San Francesco e stemma del dedicatario - cardinale Alfonso Litta - è inciso da Cesare Laurentio: altre tavole sono siglate da Simone Durello e Antonio Verga. Tra le caratteristiche più originali del sistema illustrativo la presenza, su alcune tavole, di elementi mobili, tutti perfettamente conservati nel nostro esemplare.
Appianus Alexandrinus. Appianou Alexandreos Romaikon (graece)... Romanarum historiarum... Lutetiae: typis regiis, cura ac diligentia Caroli Stephani, 1551. In-folio (mm 329x206). Pagine 393, [3]. Marca tipografica xilografica. Iniziali xilografiche ornate. LEGATO CON: Iustinus (santo). Tou agiou Ioustinou filosofou kai marturos Zena [graece]... Lutetiae: ex officina Roberti Stephani typographi regii, regiis typis, 1551. Pagine 311, [3]. Marca tipografica xilografica. Iniziali xilografiche ornate su nove linee, testatine incise in legno disegnate da Geoffroy Tory. Esemplare in buono stato di conservazione, restauro a porzione del margine superiore bianco delle prime due carte della prima opera legata. Legatura secentesca in vitello nocciola, piatti inquadrati da cornice a filetto dorata, angolari riccamente decorati in oro; al centro grande ferro in oro. Dorso restaurato con recupero degli originali tasselli in pelle al secondo e al terzo scomparto. Al frontespizio della prima opera timbro dei principi Oettingen-Wallenstein, di cui è nota la ricca biblioteca allestita nel castello di Harburg. Al contropiatto anteriore, oltre ad alcune antiche segnature del volume, ex libris in marocchino rosso di Estelle Doheny (asta Christie's New York, 17 ottobre 1988, lotto 1045). I opera: Editio princeps dell'Historia Romana. Per la stampa dell'Appiano, considerato uno dei prodotti più eleganti degli Estienne, furono utilizzati tutti e tre i diversi corpi dei grecs du roi realizzati nel 1541 da Claude Garamond. II opera: Editio princeps delle opere del filosofo e martire Giustino. La collezione dei testi, di grande importanza per la storia delle antichità cristiane, comprende anche le due celebri Apologiae - composte nella forma e nello stile delle orazioni classiche e indirizzate ad Adriano e ad Antonino Pio - e il Dialogus cum Tryphone.
Dio Cassius. Ton Dionos Romaikon historion eikositria biblia (graece). Dionis Romanarum historiarum libri XXIII... Lutetiae: ex officina Roberti Stephani, 1548. In-folio (mm 303x216). Pagine [8], 498, [2]. Marca tipografica xilografica al frontespizio. Iniziali ornate incise su legno, su nove linee, all'inizio di ognuno dei libri che compongono l'edizione, testatine riccamente ornate al recto delle carte *2 e a1. Legatura settecentesca in vitello agli acidi, piatti delimitati da semplice filetto a secco. Dorso a sei nervi, scomparti decorati in oro con ferri a motivo fogliato. Al secondo scomparto tassello in marocchino rosso, con titolo breve in oro. Contropiatti e sguardie in carta decorata a pettine. Tagli rossi. Esemplare in buono stato di conservazione, ad ampi margini; piccolo restauro senza perdita di testo al frontespizio. Nota di possesso in inchiostro bruno al frontespizio, 'Lamberti vander burch', da riferire allo storico olandese Lambert van der Burch; al contropiatto anteriore ex libris di grandi dimensioni del barone Theodor von Cramer-Klett. Editio princeps dei Romanarum historiarum libri di Dione Cassio. Il testo, curato dallo stesso Robert Estienne e impresso con i grecs du roi realizzati da Claude Garamond, si basa su un codice del XV secolo conservato al tempo a Fontainebleau, e oggi in possesso della Bibliothèque Nationale de France (Par.gr. 1689). Nell'indirizzo al lettore il grande tipografo pone in evidenza lo stato corrotto del manoscritto utilizzato e le lacune presenti, segnalate nell'edizione da asterischi. Seguono le Castigationes in Dionem dovute sempre ad Estienne, che nel 1551 darà poi alle stampe l'epitome dell'intera opera di Dione Cassio, redatta nell'XI secolo da Ioannes Xiphilinus. "Outre les deux éditions fondamentales d'Eusèbe de Césaré et de Justin Martyr en 1554 et 1551, Robert Estienne établit en effet un project concerté et difficile, celui d'imprimer l'ensemble des historiens grecs de Rome (Dion Cassius, Denys d'Halicarnasse, Appien), donc la transmission manuscrite est particulièrement compliquée et lacunaire" (La France des Humanistes iii, p. 23).
Dio Cassius. Tōn Diōnos tou Kassiou Rōmaikōn Historiōn biblia pente kai eikosi [graece]. Dionis Cassii Romanarum historiarum libri 25, ex Guilielmi Xylandri interpretatione. [Genève]: excudebat Henricus Stephanus, 1592. In-folio (mm 349x217). Pagine [12], 792, [24]. Marca tipografica xilografica al frontespizio. Iniziali xilografiche ornate in apertura di ognuno dei venticinque libri, testatine e finalini incisi in legno. Lievi bruniture e minimi difetti agli angoli. Dibdin I, 505; Hoffmann III, 618. Renouard, Estienne 153.6.
Eusebius Caesariensis. Ekklesiastikes historias Eusebiou tou pamphilou episkopou ... biblia i (graece). ... Ecclesiasticae historiae Eusebii Pamphili lib. X.. Lutetiae Parisiorum: ex officina Roberti Stephani typographi regii, regiis typis, 1544. In-folio (mm 323x234). Carte [4], 1-116, [1] (bianca), 117-353 [i.e. 361], 181, [5]. Marca xilografica al frontespizio e altra in fine, a piena pagina. Iniziali e testatine xilografiche ornate a foliages. Tracce di sporco al frontespizio, lieve gora all'ultimo fascicolo e piccolo strappo all'ultima carta ma, nel complesso, bellissimo esemplare con ampi margini. Legatura coeva francese in pelle, quadruplice cornice a rotella impressa a secco ai piatti, con cantonali e monogramma IHS in oro, ferri in oro al dorso a cinque nervi, qualche minimo restauro al dorso e alle cerniere. Editio princeps del testo di Eusebio di Cesarea, uno dei capolavori dell'officina di Robert Estienne, magnificamente stampato. In questo volume, per la prima volta, viene utilizzato il primo tipo del celeberrimo carattere Grec du Roi. L'opera è inoltre ornata dalle testatine e dai capilettera disegnati da Geoffroy Tory. Dibdin I, 195: "this beautiful book"; Updike I, 236; Renouard, Estienne, 59.11.
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