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Lot 756

A boxed Basset-Lowke Duke of York O gauge locomotive & tender.

Lot 759

A boxed Ubilda locomotive by Chad Valley. O gauge, tinplate.

Lot 794

A boxed Limited Edition Corgi Tate & Lyle set with Foden Tanker & Bedford O Series lorry. #97781

Lot 269A

An early 19thC mahogany longcase clock by Sam Douglas of Chertsey, having brass dial with Roman numerals and minute track, with second subsidiary dial to 12 o`clock and date aperture below, 205cm h x 47cm w x 24cm d.

Lot 488

R O Dunlop, still life with bottle and onions, together with two botanical studies by F E Egginton

Lot 786

A 14k gold and pearl set solitaire ring (size O).

Lot 100

Aretino Pietro. Le lettre... Di nuovo impresse e corrette. 1538. In-8° (mm 146x93). Carte 218, [5] (di 6, manca l`ultima carta bianca). Ritratto dell`Autore inciso in legno al frontespizio. Spazi bianchi con letterine guida. Frontespizio quasi completamente staccato con fori e strappi, sobrio il margine superiore di alcune carte. Diffuse bruniture. Legatura novecentesca in mezza pelle bianca, piatti ricoperti da carta avana, dorso liscio con titolo in oro. Ex libris `LA` al contropiatto anteriore. Rara edizione - solo quattro esemplari censiti nelle biblioteche italiane e straniere - del Primo libro delle lettere dell`Aretino, stampate per la prima volta a Venezia da Francesco Marcolini nel 1538 in formato in folio. La raccolta, dedicata dall`Autore al duca di Urbino, ottenne subito un successo straordinario tanto che tutti i principali editori veneziani si affrettarono nello stesso anno a fornirne edizioni tascabili - Curzio Navò, lo Zoppino, il Torresano e Venturino Ruffinello - tutte basate sull`originale marcoliniana. Casali, 30; P. O. Casi, Bibliografia di e su Pietro Aretino dal 1512 ai nostri giorni, 1998, 44.

Lot 117

Bassi Agostino. Del mal del segno calcinaccio o moscardino. Malattia che affligge i bachi da seta e sul modo di liberarne le bigattaje anche le piu infestate . Lodi: dalla Tipografia Orcesi, 1835. Due parti in un volume in-8° (mm 224x145). Pagine xv, [1], 67,[1]; xiv, 60. Lieve gora al margine superiore di alcune carte ma buon esemplare in barbe. Legatura coeva in cartone rivestito in carta marmorizzata, titoli in oro su tassello al dorso, piccole lacune al tassello e qualche macchia. Rarissima edizione originale. Il Bassi, illustre naturalista precursore della moderna parassitologia, scoprì la natura biologica del mal calcino del baco da seta ed intuì la trasmissione microbica di alcune malattie nell`uomo ben prima di Pasteur e di Koch. La priorità di questa teoria fu rivendicata nel 1894 dal Martinotti, poi da G.B. Grassi, che curò l`edizione delle opere nel 1925. ""By his demonstration of the parasitic nature of the muscardine disease of silkworms, Bassi is regarded as the founder of the doctrine of pathogenic micro-organism. He is rather neglected by medical historians."" (Garrison-Morton, 2532); Hirsch I, 372; Bullok, History of bacteriology, 159-161 e 351; Penso, La conquista del mondo invisibile, 279-281.

Lot 133

Boccaccio Giovanni. Inamoramento di Florio et di Bianzafiore chiamato Philocolo che tanto e a dire quanto amorosa faticha composto . (Al colophon): In Venetia: per Bernardino de Lesona vercellese, 1520. In-4° (mm 210x150). Carte [208]. Il titolo è racchiuso entro una cornice architettonica xilografica a piena pagina ornata dai ritratti dei due amanti e da figure antropomorfe. Piccole iniziali xilografiche ornate nel testo. Legatura settecentesca in vitello marrone rimontata, dorso decorato da ferri dorati, tagli azzurri. Esemplare in buono stato di conservazione, restauri ai margini di alcune carte. Al verso del piatto anteriore nota di possesso manoscritta settecentesca. Rara edizione di quest`opera giovanile del Boccaccio, uscita dai torchi di Bernardino Viani da Lissona, nei pressi di Vercelli, che esercitò la propria attività a Venezia tra il 1501 ed il 1543. Il Filocolo si ispira al poemetto Floire et Blanchefleur di cui la prima versione conosciuta risale al 1160 ca., in cui viene narrata la ""storia di un ragazzo pagano e di una ragazza cristiana allevati insieme alla corte del padre di lui, Felice re di Spagna, e della loro passione, ostacolata dai genitori di Florio, ma dopo complesse traversie trionfante. Fino a epoca recente si riteneva che il Filocolo derivasse dal cantare italiano di Fiorio e Biancifiore (la cui redazione più antica fu trascritta circa nel 1345), mentre ora è stato dimostrato dal Monteverdi che è il cantare a presupporre la conoscenza del Filocolo; ed essendo il Fiorio il primo o fra i primi cantari di cui si abbia notizia, si rafforza l`ipotesi che inventore del cantare in ottave sia proprio, per il Filostrato, il Boccaccio"" (G. Contini, Letteratura italiana delle origini, Firenze 2003, 710); Zambrini, 105; STC Italian, 111; Essling, 2074; Sander, 1094.

Lot 135

Boccaccio Giovanni. Fiammetta. (Al colophon): Stampato in Fiorenza: per Bernardo di Philippo di Giunta, 1533. In-8° (mm 142x90). Carte 110, [2]. Con numerosi errori nella paginazione, marca tipografica xilografica in fine. Esemplare in discreto stato di conservazione, lievi fioriture, margine superiore rifilato. Legatura settecentesca in mezza pelle con titolo in oro su tassello rosso al dorso. Terza edizione giuntina della Fiammetta del Boccaccio, che riprende la prima del 1517. Come precisa il Gamba: ""Rammentata questa edizione, ch`è la prescelta dagli Accademici"" (p. 64). Il libro ""interamente prosastico... nella formula più piena del suo titolo si chiama Elegia di madonna Fiammetta [...] È infatti il lamento d`un`abbandonata [...] La gentildonna napoletana velata dal senhal di Fiammetta rievoca il suo subitaneo innamoramento d`un giovane designato come Panfilo; ricorda la partenza di lui per Firenze, e la sua non mantenuta promessa di tornare ent ro quattro mesi; minutamente analizza il proprio stato d`animo quando l`amante si rivela spergiuro e allorché ne giungono più o meno inesatte notizie"". (G. Contini, Letteratura italiana delle origini, Firenze 1985, p. 722). Bacchi della Lega, 111; Camerini, 229; Renouard, LIV.122; Gamba, 195.

Lot 142

Bonfadini Vita. La caccia dell`arcobugio... con la prattica del tirare in volo, in aere, et a borita . In Ferrara: per Gioseppe Gironi, [1652]. In-8° (mm 131x75). Pagine [16], 102, [2], con 4 tavole incise in legno nel testo. Antiporta incisa in rame. Esemplare lavato ma in buono stato di conservazione. Legatura ottocentesca in mezzo marocchino con punte in pergamena, piatti marmorizzati, titoli in oro su tassello rosso e numerazione su tassello cartaceo al dorso, dorso rinnovato. Al contropiatto anteriore ex libris dei marchesi Rangoni Machiavelli, ex dono manoscritto datato 28 marzo 1676 al verso della guardia anteriore `Alla scuola Chichino`, note manoscritte al verso dell`antiporta, indice di mano ottocentesca alla guardia posteriore. Settima edizione, databile al 1652 come si ricava dalla lettera di dedica al marchese Benedetto Machiavelli di Ferrara, di questa fortunata opera apparsa per la prima volta nel 1640 e ristampata in decine di edizioni nei due secoli successivi. ""Trattasi di una delle prime opere scritte sulla caccia col fucile e sull`uso di questo. Il contenuto è importante per la descrizione dell`archibugio, per la tecnica del tiro alla selvaggina in volo o in corsa"" (Ceresoli, p. 105). Souhart, 65- 66 (cita in nota questa edizione ferrarese senza data).

Lot 155

Boutrolle Jean Gustave. Il perfetto boaro o sia instruzione concernente la cognizione de` buoi, e delle vacche. In Venezia: Presso Francesco Locatelli, 1774. In 8° (mm 187x113). Pagine 144. Antiporta incisa in rame. Ottimo esemplare. Legatura coeva in mezza pelle, titoli in oro su tassello rosso al dorso a cinque nervi, segnalibro in seta verde. Prima edizione in traduzione italiana di questo trattato di veterinaria.

Lot 166

Brown Thomas. Illustrations of the recent Conchology of Great Britain and Ireland. London: Smith, Elder and co., s.d. [1844]. In-folio (mm 310x245). Pagine xiii, [3], 144 con 62 tavole a piena pagina finemente colorate. Tracce di foxing alle ultime due tavole altrimenti ottimo esemplare. Legatura coeva in mezza pelle con punte, piatti marmorizzati, titoli e fregi in oro al dorso, abrasioni alle cerniere. Timbro a secco al frontespizio `Crawford N. Cate`. Seconda edizione, accresciuta, di questo contributo alla conoscenza delle conchiglie delle isole britanniche del naturalista scozzese Thomas Brown, apparso per la prima volta nel 1827. Dopo aver intrapreso la carriera militare Brown preferì seguire i suoi interessi per le scienze naturali divenendo membro di associazioni come la Linnean Society o la Physical Society; dal 1840 fu curatore del Museo di Manchester.

Lot 170

Brunschwig Hieronymus. New Vollkommen Distillierbüch wolgegründter künstlicher Distillation, sampt Underweisung und Bericht, künstlich Abzuziehen oder Separieren, die fürnembste distillierte Wasser. Frankfurt: Christian Egenolffs Erben, 1597. In-folio (mm 272x180). Carte [6], 213 (di 216, mancano le cc. 49, 50 e 217). Frontespizio in rosso e nero, numerosissime illustrazioni incise in legno nel testo anche a piena pagina, iniziali xilografiche. Frontespizio anticamente restaurato con lacune e perdite di testo, braghette al primo fascicolo, gore, angolo superiore destro delle prime 75 carte con evidenti segni d`uso, qualche strappo o piccole lacune, lavori di tarlo su alcune carte ma solo sporadicamente lesivi del testo. Legatura coeva in pergamena su cartone, laccetti di chiusura in pelle, varie macchie e gore. Esemplare scompleto di questo celebre e raro erbario tedesco, con ampie parti dedicate alla distillazione e alla miscelazione delle erbe: molte delle xilografie sono rivolte ad illustrare la strumentazione e i procedimenti di tali scienze, mentre altre raffigurano le piante e le erbe con grande precisione botanica. L`autore scrisse molti altri libri di argomento medico ma questo fu senza dubbio il più fortunato e ricercato anche per la bellezza delle illustrazioni. Di particolare interesse fra le tematiche trattate, le descrizioni degli oli essenziali, dei modi di estrarli dalle piante e delle loro applicazioni farmacologiche. Nissen, 270; Benzig, 37; Richter, 269; Durling, 764; Wellcome I, 1116.

Lot 20

Sibylla Bartholomaeus. Speculum peregrinarum quaestionum. Strassburg: Johann Grüninger, 19 agosto 1499. In-4° (mm 195x132). Carte [10], 254. Segnatura: A6, B4, C-Z8, AA-GG8, HH6, KK-LL8. Testo in carattere romano e gotico su 32 linee. Bella xilografia di carattere allegorico al recto della prima carta. Iniziale decorata alla carta A2r; spazi bianchi per capitali con letterine guida. Fioriture diffuse, alcune carte uniformemente brunite ma esemplare in buono stato di conservazione. Piccolo falli di carta al margine bianco inferiore bianco delle cc. FF2 e FF5. Legatura moderna in mezza pelle su piatti in legno. Al contropiatto anteriore ex libris di Fernand Haitz, e successiva nota di appartenza di Alfred Betz, a cui il volume fu donato da Haitz nel 1956. All`interno del volume sono conservate note bibliografiche sull`edizione e ritagli da cataloghi di vendita. Seconda edizione ? rara nelle biblioteche italiane - dello Speculum, opera redatta dal domenicano Bartolomeo Sybilla, priore del convento di Monopoli in Puglia. Lo Speculum tratta ? in tre parti o decades, ognuna delle quali divisa in dieci capitoli ? di vari argomenti di interessse teologico e mistico, come l`origine e l`immortalità dell`anima, i regni celesti, la natura e qualità degli angeli, i poteri dei demoni, una trattazione in cui questioni teologiche si intrecciano a temi della devozione popolare. La prima edizione apparve a Roma, per i tipi di Eucharius Silber, nel 1493, indirizzata dall`autore al duca di Calabria Alfonso di Aragona. Tale lettera dedicatoria o Praelocutio, riproposta anche nel volume strasburghese del 1499, contiene un interessante riferimento alla ricca e preziosa biblioteca allestita dagli Aragona, che ha meritato di essere inserito da Tammaro de Marinis ne La biblioteca napoletana dei re d`Aragona (Milano 1952, I, p. 103). L`opera ebbe una notevole fortuna nel corso del Cinquecento. HC 14720*; GW 3460; BMC I 113; IGI V, 8962; Goff S-492.

Lot 206

Cieza De Leon Pedro (de). Cronica del gran regno del Perù, con la descrittione di tutte le provincie, e costumi, e riti, con le nuove citta edificate, & altre strane & maravigliose notitie. Parte prima. . n Venetia: per Francesco Lorenzini da Turino, 1560. In-8° (mm 151x100). Carte [12], 219, [1]. Marca tipografica incisa in legno al frontespizio, testatina e iniziali xilografiche. Interventi di restauro marginali al frontespizio, alle prime 5 e alle ultime 15 carte, ma buon esemplare. Legatura coeva in pergamena rimontata, titoli manoscritti al dorso, fogli di guardia sostituiti. Terza edizione in lingua italiana di quest`opera di Pedro Cieza de León, stampata per la prima volta in castigliano nel 1553. L`opera doveva consistere in quattro parti, ma Cieza de Leon scrisse solo la prima. L`autore, partito a 13 anni per le Indie, abbracciò la carriera militare con Pizarro e rimase in Perù per 17 anni. Il suo scritto è quindi basato o su esperienze dirette o su testimonianze di prima mano e include non solo il racconto di eventi storici come la scoperta delle ""Indie"", la fondazione di Panama, la conquista e la colonizzazione dei territori sudamericani, ma anche le usanze e i costumi dei popoli autoctoni. ""One of the more important sources for the early history of Peru. The author describes Peru`s resources, vegetation and Indian tribes from personal experience, and also comments on Spanish administration of the region"" (JFB, C256). ""The only book which exhibits the physical aspect of the country as it existed under the elaborate culture of the Incas"" (Sabin, 72).

Lot 21

Salis Baptista (de). Summa casuum conscientiae. Venezia: Paganinus de Paganinis, 21 dicembre 1499. In-8° (mm 160x108). Carte [14], 479. Segnatura: [*]4, a10, aa-zz16, **16, cum16, rum16, AA-CC16, DD12. Testo in carattere gotico (10:92G;19:52G) su colonne di 49 linee. Restauro a porzione del margine inferiore della prima carta. Mancanza all`angolo inferiore bianco del primo fascicolo. Foro di tarlo al margine bianco delle carte degli ultimi fascicoli; risarcito il foro all`ultimo fascicolo, con perdita di alcune parole del testo. Legatura coeva in vitello su assicelle di legno, decorata a secco e rinforzata con fogli provenienti da manoscritto membranaceo. Tracce di fermagli. Usura della pelle al dorso e agli angoli, in particolare all`angolo inferiore del piatto anteriore. Annotazione di mano coeva al recto della carta di guardia anteriore e al verso dell`ultima carta. Più ampie quelle vergate alle carte posteriori. Al recto della carta di guardia anteriore applicato ex libris di Hubert Sangnier. Ultima edizione apparsa nel XV secolo della Summa casuum conscientiae del francescano piemontese Battista Trovamala de Salis, uno dei più celebri e diffusi manuali ad uso dei confessori, un genere diffusosi dopo il Concilio Lateranense del 1215, che aveva sottolineato la necessità di formare i sacerdoti alla pratica della confessione. La prima redazione dell`opera, di minore estensione e redatta da Trovamala nel convento di Levanto nel 1483, era apparsa a Novi nel 1484. Il teologo aveva in seguito largamente rimaneggiato e accresciuto il testo, e la nuova stesura - nota anche come Rosella Casuum o Summa Rosella - fu data per la prima volta alle stampe a Pavia nel 1489. Novità della Summa Rosella è la disposizione alfabetica degli innumerevoli casi che vi sono esposti e analizzati, accorgimento che fece di questo manuale uno strumento di più agevole consultazione, assicurandone la diffusione nel corso del Cinquecento. HC 14186*; GW 3326 (+ Accurti (1936), p. 70); BMC V 460; IGI 1207; Goff S-50.

Lot 230

Da Costa Emanuel Mendes. Historia naturalis testaceorum Britanniae, The British conchology; containing the descriptions and other particulars of natural history of the shells of Great Britain and Ireland: illustrated with figures. London: printed for the author; and sold by Messrs. Millan, B. White, Elmsley, & Robson, booksellers., 1778. In-4° grande (mm 297x233). Pagine iv, [2] (contenenti The Names of the Subscribers), v-xii, 254, vii, [1] con XVII carte di tavole fuori testo incise in rame e finemente colorate a mano. Testo bilingue inglese e francese. Minime bruniture alle prime carte e lievissima gora al margine superiore ma buon esemplare, con ampi margini. Legatura coeva inglese in pelle rimontata, dorso moderno, titoli in oro su tassello al dorso. Edizione originale di questo studio di concologia di Emanuel Mendes Da Costa, botanico britannico membro di diverse società scientifiche tra cui la Società Botanica Fiorentina. Tra i suoi contributi alle scienze naturali vanno menzionati A Natural History of Fossils (1757) e Elements of Conchology o, An Introduction to the Knowledge of Shells (1776). Nissen, 2785; Brunet, II, 321.

Lot 243

Denys le Chartreux. In quatuor Evangelistas Enarrationes. Parisiis. Ex officina Francisci Regnauld sub Elephanto, via ad Divum Iacobum, 1542. In-folio (mm 325x207). Carte [10], CCCLVIII. Marca tipografica incisa in legno al frontespizio, iniziali xilografiche lungo il testo. Gora al margine superiore delle carte. Legatura coeva in pelle, ai piatti cornici a filetto a secco con fregi in oro agli angoli e al centro, piccoli fregi floreali in oro nei comparti al dorso a sei nervi, tagli rossi, resti di laccetti in cotone, abrasioni agli angoli, rotture alle cerniere, mende al dorso. Note di possesso manoscritte al contropiatto ( `C. Desbarres`) e al frontespizio (`B.o M.o De Cheminione`); isolate annotazioni marginali ad inchiostro. Edizione parigina, curata dal teologo tedesco Dirk Loer (o Dietrich Loher), di questo commentario ai quattro vangeli del mistico e teologo certosino Dionysius van Rijkel noto con l`appellativo di ""dottore estatico"". La stampa massiva dei suoi scritti nel quarto decennio del Cinquecento - si contano infatti diverse impressioni dei medesimi testi in pochi anni, non solo a Parigi - va letta in relazione al vasto movimento di Controriforma della Chiesa cattolica.

Lot 249

Donati Vitaliano. Della storia naturale marina dell`Adriatico... giuntavi una lettera del signor dottore Lionardo Sesler intorno ad un nuovo genere di piante terrestri. In Venezia: appresso Francesco Storti, 1750. In-4° grande (mm 308x223). Pagine [8], LXXXI, [1] con 10 tavole incise in rame di cui IX numerate. Ampia gora al margine inferiore della prima metà del volume. Brossura posteriore con difetti. Al frontespizio timbro di collezione di Lorenzo Puppati. Prima edizione, piuttosto rara e corredata dalle tavole incise del bellunese Pietro Monaco, di questo scritto di Vitaliano Donati, medico, botanico e archeologo originario di Padova. Si tratta del suo saggio più famoso, tradotto in molte lingue straniere, ricco di informazioni generali sulla biologia marina, ma soprattutto di osservazioni specifiche sull`idrografia e la geologia della costa orientale del mare Adriatico, nonché di descrizioni dei fossili e delle specie ittiche di quest`area. Le considerazioni e le scoperte di Donati, tra cui quelle fondamentali sulla riproduzione e crescita dei coralli o sull`identità degli organi riproduttivi nei vegetali marini e terrestri, segnarono fortemente i successivi sviluppi delle ricerche biologiche e il naturalista svizzero Albrecht von Haller ne definì il contributo come ""nobile opus ex proprio labore natum"" (Bibliotheca botanica, 1772, II, p. 400). Esemplare proveniente dalla collezione del letterato veneto Lorenzo Puppati, di cui sono noti gli interessi non solo poetico-filosofici, ma anche naturalistici. Nissen, 1137; Stafleu-C., 1500; Agassiz, II, 251; Zittel, History of Geology & Paleontology, 34.

Lot 25

. Cerimoniale, secondo l?uso delle monache di Santa Monica a Firenze. [Firenze], 22 aprile 1543. Manoscritto membranaceo in-4° (mm 200x130). Carte I+44+II, completo. Antica segnatura manoscritta in numeri arabi all`angolo superiore esterno delle carte. Testo su 16 linee vergate in rosso e in nero da mano umanistica. Giustificazione: 125x75 mm. 17 pagine con notazioni musicali su quattro linee con neuma squadrati. Numerosi capilettera su una e due linee miniati a foglia d`oro su sfondo blu, verde o rosso; i capilettera su due linee sono arricchiti da filigrane dorate che si estendono sullo sfondo. A carta 2r bordura a tre montanti miniata in oro, verde, blu e rosso che incorpora al margine inferiore entro medaglione la figura di Santa Monica, ritratta da una differente mano anche a carta 44r. Al recto di carta 40 grande rappresentazione di Sant`Agostino con la mitria, il bastone pastorale e un libro. Al verso di carta I miniatura a piena pagina raffigurante quattro monache inginocchiate al cospetto di Santa Monica intronata, mentre regge un libro e offre un cartiglio con le regole del convento. Esemplare in ottimo stato di conservazione, lieve scoloritura dell`inchiostro in qualche passo, leggera sbavatura a due o tre capilettera, piccola abrasione al verso di carta 17. Legatura coeva in pelle di capra, piatti decorati da cornici a filetto impressi a secco con rotella a motivi floreali. Al centro ferri cantonali e monogramma `YHS` entro ferri impressi a bordura, ai lati le lettere S e F, il tutto impresso in oro. Testo: Rito della vestizione e dell`accoglienza di una monaca: Ordo inducendi moniales divae Monicae Florentiae ordinis heremitarum sancti Augustini (cc. 2r-10v); rito per la consacrazione di una vergine: Modus consecrandi moniales divae Monicae Florentiae ordinis Eremitarum sancti Augustini (cc. 10v-35v); rito per l`investitura di una badessa: Ordo ad confirmandum abbatissam (cc. 36r-40r); breve professione di fede, probabilmente per le sorelle laiche, con testi liturgici in latino e rubriche in italiano, vergate da una differente mano (cc. 40v-44r, 44v-45v bianca). Miniature: Bernardino Spina da Perugia dichiara al colophon di aver scritto e miniato il manoscritto: sono da ascrivere con certezza alla sua mano il testo fra le carte 2r e 40r corredato dalle iniziali miniate, tre montanti (cc. 2r, 10v, 36r) e il medaglione con ritratto di santa Monica al recto di carta 2. Questo copista e miniatore è probabilmente da identificare con il Bernardino di Giovanni di Ser Bartolo da Perugia attivo a Firenze tra il 1524 e il 1550, che dichiarò di aver miniato diversi manoscritti e documenti, tra i quali i testi per il coro della cattedrale di Perugia e un lezionario per la chiesa di san Lorenzo a Firenze. Egli insegnò scrittura a Badia, nel cui monastero ne è ancora attestato il nome. Si ha notizia di un Bernardino di Giovanni Spina, che si unì alla Compagnia di san Paolo nel 1547 e morì nel 1568, ma non è certo che si tratti dello stesso Bernardino Spina da Perugia. (M. Levi d`Ancona, Miniatura e miniatori a Firenze dal XIV al XVI secolo, Florence 1962, pp. 70-72). Tre miniature posteriori corredano il testo, due di esse risultano di particolare importanza per la storia del convento, evidenziandone lo stretto rapporto con la chiesa di Santo Spirito. La miniatura a piena pagina al verso di carta I, ritraente santa Monica intronata, risale alla fine del Cinquecento, e rappresenta una reinterpretazione del dipinto di Francesco Botticini, realizzato nel 1470 per sostituire la pala d`altare andata distrutta nella cappella dedicata alla santa in Santo Spirito. La seconda miniatura posteriore alla stesura del manoscritto a carta 40r ritrae sant`Agostino: essa risulta ispirata all`affresco situato all`esterno del refettorio di Santo Spirito, attribuito a Bernardino Poccetti ed eseguito tra il 1606 e il 1612. La terza miniatura - a carta 44r - aggiunta successivamente al Cerimoniale, raffigura santa Monica e venne eseguita nel tar

Lot 254

Dunbar Charles Franklin. Chapters on the theory and history of banking. New York, London: G. P. Putnam`s son, 1891. In-8° (mm 190x124). Pagine vi, 199, [1]. Legatura editoriale in tela arancione, titoli in oro al dorso. Prima edizione di questo volumetto che, come dichiara l`autore nella Prefazione, raccoglie almeno in parte materiale edito ad esclusivo uso interno degli studenti dell`Università di Harvard. ""Sono in tutto undici capitoli, di cui i primi sei riguardano il lato teorico delle operazioni bancarie, e gli altri cinque la storia delle principali banche, che offrono altrettanti tipi di sistemi bancari e servono di illustrazione alla parte teorica [...] Sono magistrali i capitoli nei quali, con una chiarezza ed una precisione veramente notevoli, l`A. espone la natura delle tre operazioni menzionate (ndr. prestito o sconto, deposito, emissione di biglietti o di promesse di pagamenti) ed entra nei particolari del bilancio di una banca, sviluppandolo gradatamentee mostrando le variazioni che subisce adogni operazione compiuta. Riesce questo metodo ad una piena illustrazione dei principi teorici: anzi la teoria e la pratica bancaria vi si trovano completamente fuse"" (cfr. Giornale degli Economisti, II (Anno 2), dicembre 1891, pp. 544-546).

Lot 27

Scotto Andrea. Canzuni siciliani raccolti da diversi auturi. Palermo: 1631. Manoscritto cartaceo in-4° (mm 201x150). Carte 406 di cui la quinta bianca. Testo in corsivo di un`unica mano su una colonna di 16 linee. Carta del titolo decorata a penna con volute, uccelli e figure umane con titolo, luogo e data; alla c. 7r altro piccolo disegno eseguito a penna raffigurante una falena accanto ad una lucerna accesa, inscritta in una cornice decorata da animali, frutta e figure antropomorfe; ogni sezione inizia con il nome dell`autore dei componimenti inserito in una semplice cornice rettangolare disegnata a penna. Buono stato di conservazione, lievi fioriture, fori di tarlo sulle prime carte. Legatura coeva in marocchino nocciola, probabilmente eseguita dalla Bottega dei Soresini. I piatti sono inquadrati da una larga rotella che forma una cornice, all`interno della quale sono inscritte altre tre cornici, realizzate con duplici filetti o con ferri a girari; il campo centrale è raccordato in diagonale con un ferro tipico dei Soresini (Cat. della mostra Legatura Romana Barocca, 1991, tav. II). Ai quattro angoli del campo centrale è impresso il caratteristico ferro a ""faccia di Pierrot"", sormontato da un baldacchino e molti ferri a catenelle tipici delle legature di Baldassarre Soresini del secondo e terzo decennio del secolo, al centro un ovale vuoto circondato da ferri a girari e catenelle. Qualche abrasione, capitello inferiore e lacci mancanti. Schizzi a penna e note manoscritte coeve al foglio di guardia posteriore, nota di possesso settecentesca al recto dell`ultima carta di testo. Splendida raccolta di 1526 componimenti in volgare siciliano di 48 diversi autori, copiati da Andrea Scotto, che sottoscrive la lettera di dedica, datata Palermo, 28 novembre 1631, a Placido Caruso, nobile siciliano di cui sappiamo che fu senatore e quattro volte capitano d`arme. Dello Scotto si conosce un altro manoscritto autografo (Palermo, 20 giugno 1634) intitolato Parnassu Sicilianu, dedicato a Natali Zuccaro e conservato alla Biblioteca Universitaria di Messina. Il codice messinese è organizzato in maniera pressoché identica a quello che si descrive in questa sede. Esso si apre infatti con un frontespizio ornato a penna ? in cui però sono effigiate anche le armi del destinatario - con una lettera di dedica sottoscritta dal copista-editore Andrea Scotto ed un indice organizzato alfabeticamente per autore. Il nome del primo autore della raccolta, Antoni Venetianu, è ""racchiuso in un fregio a nastro con al centro un ape vicina ad una lucerna accesa"" (T. Basile, I codici della poesia siciliana, p. 105). Il fregio molto simile a quello del nostro manoscritto, l`organizzazione stessa del codice - dall`impaginazione, agli autori di cui vengono raccolti i componimenti (che sono 63 invece che 48) - sembrerebbero indicare una certa continuità dell`ignoto curatore nell`allestire sillogi di canzuni dedicate ad esponenti di famiglie della nobiltà locale. Questa raccolta del 1631 potrebbe testimoniare, essendo un po` meno estesa rispetto a quella del 1634, sia una scelta precisa dello Scotto che uno stadio meno avanzato nell`allestimento di collezioni di canzoni in siciliano, considerando anche che tutti e 48 gli autori della silloge del `31 sono presenti in quella di poco posteriore del `34.""Le collezioni manoscritte di poesie siciliane de` secoli XVI e XVII è risaputo che trovansi numerose, non solo nelle Biblioteche dell`Isola nostra, ma in quelle del Continente italiano e nelle estere; il che ci dimostra ad evidenza il grido che levarono e la gran voga che ebbero li Canzuni del Veneziano e di tutta la numerosa schiera di poeti, e di buoni e cattivi, che sull`esempio di lui grattarono per un intero secolo ed in tutti i toni la cetra siciliana. La stampa de Le Muse Siciliane non si vide che nel 1645, per opera del Galeani; ma innanzi a lui, non corsero che raccolte manoscritte, più o meno ricche, pi

Lot 291

Gelli Giovan Battista. Il Gello sopra un sonetto di M. Franc. Petrarca. In Firenze: 1549. In-8° (mm 170x93). Pagine 89, [3]. Frontespizio entro cornice xilografica a motivi architettonici con al centro lo stemma dei Medici, al verso della prima carta ritratto dell`autore inciso in legno, capolettera xilografico animato in principio d`opera. Esemplare in buono stato di conservazione, alcune arrossature e tracce di umidità più marcate al frontespizio. Legatura ottocentesca in mezza pelle, piatti in carta caillouté, usura alle cerniere. Prima edizione di questa Lettura del Gelli sul sonetto petrachesco O tempo, o ciel volubil (Canzoniere, CCCLV), dedicata dall`autore a `Silvia Tornella Contessa Buonromea`. Il Gelli fu letterato, fondatore dell`Accademia Fiorentina e console dell`Accademia della Crusca. Fu traduttore di Simone Porzio e di Euripide, nonché dantista, filosofo, commediografo e linguista. Moreni, Torrentino, 75-76; Gamba, 501.

Lot 297

Ginanni Pietro Paolo. Memorie storico-critiche degli Scrittori Ravennati.. In Faenza: presso Gioseffantonio Archi, 1769. Due volumi in-4° (mm 253x191). Pagine [8], XXVII, [1], 468; 547, [1]. Vignette xilografiche ai frontespizi, capilettera ornati, testatine e finalini incisi in legno. Esemplare in ottimo stato di conservazione. Legature differenti ai due volumi, entrambe in pergamena coeva su cartone, tagli uniformemente spruzzati in rosso, fori di tarlo al dorso del secondo volume, piccole macchie di inchiostro ai piatto. Nota di possesso manoscritta cassata al frontespizio del primo volume. (2) Prima edizione, e forse unica, di opera di straordinario interesse storico-letterario per la città di Ravenna; in essa si danno notizie bio-bibliografiche non reperibili altrove su tutti gli scrittori, insigni o meno, d`origine ravennate, disposti in ordine alfabetico. Repertorio importante, raro e ricercato. Lozzi, 3901; Platner, 279.

Lot 304

Giovio Paolo. Dialogo delas empresas militares y amorosas... Enelqual se tracta delas deuisas, armas, motes, o blasones de Linages. Nuevamente traduzido en romance Castellano por Alonso de Vlloa. Empresso en Venecia: por Gabriel Giulito de Ferraris, 1558. In-8° (mm 155x100). Pagine [16], 165 pagine numerate 9-173, [2]. Marca tipografica incisa su legno al frontespizio e altra al verso della penultima carta. La prima parola del titolo racchiusa entro cornice xilografica ornata. Testatine e finalini xilografici, 6 capilettera animati e ornati incisi su legno nel testo. Esemplare in discreto stato di conservazione; frontespizio usurato con gore e perdite al margine bianco inferiore; gore e fioriture soprattutto alle prime e alle ultime carte. Legatura coeva in pegamena su cartone con dorso rinnovato e titolo manoscritto di epoca posteriore. Timbro di appartenenza al frontespizio, al verso, nota di possesso manoscritta in inchiostro marrone: `Ad usum Bernardi Dunni de M? Amelienti`. Nota manoscritta di possesso al recto dell`ultima carta bianca. Prima edizione spagnola del celebre Dialogo dell`imprese gioviano, edito per la prima volta da Blado nel 1555.

Lot 32

Martin-Saint-Ange Gaspard Joseph. Circulation du sang consideree chez le foetus de l`homme. 1830 ca.. Manoscritto cartaceo in-folio (mm 425x275). Dodici carte non numerate di cui le ultime 3 riservate alle illustrazioni. Lievissime bruniture e arrossature. Legatura cartonata coeva, titoli manoscritti su tassello cartaceo al piatto anteriore, abrasioni al dorso. Copia manoscritta dell`opera dedicata dal medico nizzardo Gaspard Joseph Martin Saint-Ange alla circolazione del sangue nei feti. Nel 1831 Martin Saint-Ange aveva presentato i primi risultati delle sue ricerche alla Académie des Sciences di Parigi, che ne aveva premiato l`originalità e l`accuratezza descrittiva conferendogli, nel novembre di quell`anno, la medaille per le scienze naturali. Nel 1832 il medico francese aveva quindi dato alle stampe, presso Baillet, la Circulation du sang considerée chez le foetus de l`homme, descritta negli annunci e cataloghi del tempo come un tableau grand inplano o tableau grand in folio gravé, edizione oggi rarissima comprendente ? su un`unica grande tavola - trenta incisioni e due colonne di testo. Pur lodata e diffusa nell`ambiente scientifico ? già nel 1833 ne fu pubblicata una traduzione in lingua inglese - dell`opera apparve nel 1833, sulla Gazette médicale de Paris, una recensione che sottolineava l`eccessiva concisione dell`apparato esplicativo, augurandosi che presto l`autore potesse offrire una versione più estesa delle proprie scoperte. Ciò avvenne nel 1837, con l`edizione pubblicata a Parigi e Amsterdam dagli editori Le Gras e Imbert, in cui la tavola è corredata da una decina di pagine esplicative. Il manoscritto che presentiamo, corrispondente quindi a questa nuova e ampliata edizione, merita la più grande attenzione. I disegni realizzati da Luigi Frati ? e qui con firma autografa - non sono disposti all`interno di un`unica tavola come nell`esemplare a stampa, ma in carte separate. Inoltre, come riscontrato a un primo confronto, la parte introduttiva presenta alcune varianti rispetto al testo dato alle stampe nel 1837. Circostanze che possono indurre a ipotizzare che il nostro manoscritto costituisca una prima stesura destinata alla stampa.

Lot 322

Hales Stephen. Statica de` vegetabili, ed analisi dell`aria... tradotta dall`inglese con varie annotazioni . Napoli: nella stamperia di Giuseppe Raimondi, 1756. In-8° (mm 198x122). Pagine [16], 368 con 20 carte di tavole numerate incise in rame ripiegate fuori testo. Bruniture e arrossature diffuse. Legatura coeva in pergamena su cartone, titoli manoscritti al dorso, difetti e mancanze alle cuffie. Prima traduzione italiana, condotta e commentata dalla letterata napoletana Maria Angela Ardinghelli, di questo fondamentale saggio di Hales datato 1727 e dedicato alla fisiologia delle piante, in cui si trovano le prime considerazioni - nonché scoperte - su fenomeni come la pressione radicale o l`utilizzo da parte dei vegetali dell`anidride carbonica come elemento chiave della fotosintesi. PMM, 189(a); Dibner, 26; Horblit, 45a; Parkinson, Breakthroughs, 1727; Foster, Lectures on the history of physiology, 231-232; Neville I, 580-581.

Lot 324

Hastrel Adolphe. . . Sedici litografie acquarellate di mm 442x306 impresse su carte su carte di mm 597x430 e incorniciate da passepartout in cartoncino. Le tavole presenti nel nostro esemplare sono, facendo riferimento alla Tavola esplicativa in fine al volume: frontespizio figurato dei Costumes Américains, ritratto dell`autore, 1 dei 50 Souvenirs de France raffigurante due vedute dell`Alsazia, 10 delle 12 tavole tratte dall`Album de la Plata (costumi di Montevideo e Buenos-Aires), la tavola n. 29 dei Costumes Amérique du Sud, (sempre ritraenti costumi di Motevideo e Buenos-Aires), una tavola di dimensioni inferiori con differente passepourtout, intitolata La Tirana, la Tavola esplicativa delle litografie stampate o in fase di pubblicazione. Bell`esemplare, sporadiche lievi fioriture. Legatura coeva in mezza pelle bruna, piatti coperti da carta marmorizzata, titolo impresso in oro al dorso. Mancanza all`estremità superiore del dorso, sbucciature e minori mancanze in corrispondenza delle cerniere e del piede. Bella raccolta delle celebri litografie di Adolphe d`Hastrel (1805-18874), impreziosita dalla presenza della Tavola esplicativa delle litografie stampate o in fase di pubblicazione, la cui estrema rarità ha reso ardua la ricostruzione della pubblicazione dell`intera raccolta di queste tavole litografiche, la Galerie Royale de Costumes. Le litografie vennero vendute singolarmente, senza accompagnamento di testo esplicativo e, spesso vennero legate delle serie, come nel nostro esemplare che accoglie principalmente ritratti di costumi del Sud America. La Galerie venne impressa dal tipografo francese Aubert, che riscosse grande fortuna assecondando la curiosità per l`esotico e per i viaggi, in grande voga nella Parigi della seconda metà del XIX secolo.

Lot 353

Lastri Marco. Calendario dell`apiajo, o custode delle api nel quale restano descritte le faccende mensuali dell`apiajo o custode delle api. In Venezia: nella stamperia Graziosi a S. Apollinare, 1793. In-8° (mm 186x124). Pagine 12, [2]. LEGATO CON: Id., Calendario del Castagnajo. In Venezia: Nella Stamperia Graziosi, 1793. Pagine 32. LEGATO CON: Id., Calendario del Cascinajo. In Venezia: Nella Stamperia Graziosi, 1793. Pagine 20, [2]. LEGATO CON: Id., Calendario del Giardiniere Fiorista. In Venezia: Nella Stamperia Graziosi, 1793. Pagine 24. LEGATO CON: Id., Calendario del Maremmano. In Venezia: Nella Stamperia Graziosi, 1793. Pagine 15, [1]. LEGATO CON: Id., Calendario del Ortolano. Pagine 24. LEGATO CON: Id., Calendario del Pecorajo. In Venezia: Nella Stamperia Graziosi, 1793. Pagine 39, [1]. LEGATO CON: Id., Calendario del Seminatore. In Venezia: Nella Stamperia Graziosi, 1793. Pagine 18, [2]. LEGATO CON: Id., Calendario del Vangatore. In Venezia: Nella Stamperia Graziosi, 1793. Pagine 16. LEGATO CON: Id., Calendario del Vignajolo. In Venezia: Nella Stamperia Graziosi, 1793. Pagine 38, [2]. LEGATO CON: Id., Regole per i padroni dei poderi verso i contadini per proprio vantaggio. In Venezia: Nella Stamperia Graziosi, 1799. Pagine 48. LEGATO CON: Id., Calendario Adattato ad un proprietario a cui convenga attendere a far l`Agente da per sè, e a chi dice di non saper cosa fare in Campagna. In Venezia: Nella Stamperia Graziosi, 1793. Pagine 32. Lievi fioriture ma ottimo esemplare in barbe. Cartonato coevo. Straordinaria raccolta dei Calendari per le varie attività della campagna scritti da Marco Lastri. I Calendari sono da considerarsi rari già singolarmente.

Lot 356

Le Roy Louis. La vicissitudine o` mutabile varietà delle cose, nell`universo, di Luigi Regio Francese: tradotta dal sig. cavalier Hercole Cato. In Vinetia: presso Aldo, 1585. In-4° (mm 196x139). Pagine [32], 327. Frontespizio riccamente inciso. Ancora aldina al frontespizio. Numerose testatine, iniziali decorate e finalini. Frontespizio foderato, con restauro a porzione al margine esterno, a risarcire mancanza. Legatura in mezza pelle, piatti ricoperti in carta decorata marrone. Dorso liscio, con scomparti con ferri dorati, e titolo breve su tassello. Tagli spruzzati in azzurro. Usurati gli angoli. Al frontespizio la nota di possesso `Jon. Franc.co Bonisolo`

Lot 362

Leti Gregorio. La doppia impiccata, o vero Espositione della Necessità all`Augustissimo Tribunale della Sapienza Contro Le raggioni della doppia. Orbitello [i.e. Amsterdam]: apresso Cesare Cesari, 1667. In-12° (mm 135x76). Pagine [16], 231. Marca tipografica xilografica al frontespizio. Fioriture diffuse in tutto il volume ma buono stato di conservazione. Legatura coeva in pergamena su cartone, titolo manoscritto al dorso. Timbro su ceralacca al frontespizio.  Prima ed unica edizione di questo pamphlet satirico, redatto in forma di verbale processuale. Si finge che la Necessità porti la Doppia in giudizio davanti alla Sapienza (per denunciare il potere corruttore del denaro). L`attribuzione al Leti non è chiara. Si legga Barcia XIII: ""Pubblicata nel 1667 anonima e con false indicazioni tipografiche, La doppia impiccata è ritenuta dal Leti anche se non è citata nell`Avv. e nel Cat. e non è compresa tra le sue opere da Niceron, Argelati e Paquot. È anche erroneamente attribuita a Ferrante Pallavicino"" (p. 143). Pubblicato ad Amsterdam da Abraham Wolfgang: cfr. Berghman, Catalogue raisonne des impressions elzeviriennes, p. 188, n. 1311 e Willems, Les Elzevier, p. 477, n. 1767. Autori italiani del Seicento I, 95, n. 388-390; Barcia XIII, 143; Krivasty, 50.

Lot 365

Lilii Camillo. Istoria della citta di Camerino di Camillo Lilii, istoriografo di Luigi XVII il Grande, re di Francia supplita da Filippo Camerini. Camerino: dal tipografo Sarti si e` ristampato il mancante dell`opera, 1649-1835. In-4° (mm 243x173). Pagine VIII, 311, [1], 360. Marca editoriale incisa al frontespizio. Fioriture e aloni, fascicoli centralli da altro esemplare. Legato con un volume in-8° (mm 204x130). Pagine 32. Marca tipografica incisa al frontespizio. Legatura ottocentesca in mezza pelle con angoli, piatti coperti da carta marmorizzata, dorso liscio con titolo impresso in oro, comparti delimitati da cornici dorate. Piccole mancanze al piede e in corrispondenza delle cerniere, abrasioni ai piatti. Lunga nota manoscritta al verso della sguardia e al contropiatto posteriore o storico Camillo Lilii aveva affidato per la stampa prima al tipografo Paradisi (1649) e successivamente al Grisei (1652) di Macerata il manoscritto ponderoso di una sua opera: la Historiadella città diCamerino. Il trasferimento in Francia, avvenuto podo dopo, l`incarico di storiografo regio conseguito presso quella corte e la morte sopravvenuta nel 1660 impedirono all`autore di occuparsi delle vicende editoriali, in particolare di inviare una seconda copia delle parti del manoscritto andate smarrite e di affidare a un incisore l`illustrazione del volume.

Lot 393

Martin Benjamin. Gramatica delle scienze filosofiche, o Breve analisi della filosofia moderna appoggiata alle sperienze. In Venezia: nella stamperia Remondini, 1760. In-8° (mm 180x110). Pagine [8], 325 [i.e. 326], [2] con 2 carte di tabelle fuori testo e 17 tavole numerate incise in rame ripiegate in fine (di 22, mancano nn. VIII, IX, X, XIV e XVI). Ritratto calcografico dell`autore, frontespizio in rosso e nero, capilettera, testatine e finalini xilografici. Lievi arrossature. Legatura coeva in pergamena su cartone, al dorso titoli manoscritti e impressi in oro su falso tassello, tagli spruzzati in rosso, abrasioni, piccola rottura alla cerniera anteriore, minime lacune alle cuffie.

Lot 4

Platea Franciscus (de). Opus restitutionum, usuarum, excomunicationum. Venezia: Johannes de Colonia e Johannes Manthen, 22 gennaio 1477. In-4° (mm 226x157). Carte 151 (di 152, manca l`ultima carta bianca). Segnatura: [1-4]8, b8, a-b10, c-d8, e10, f12, g-n10, o8. Testo in carattere gotico (76G) su due colonne di 40 linee. Alla carta a1r bella iniziale miniata con corpo della lettera in rosso, verde e blu su fondo a foglia d`oro decorata da estensioni lungo il margine interno; alla carta g1r iniziale calligrafica con corpo della lettera in blu e grafismi a penna in rosso; altre iniziali dipinte alternatamente in rosso o blu; esemplare rubricato in rosso e blu. Fori di tarlo restaurati lungo il margine interno bianco delle ultime carte con minima perdita di testo unicamente a c. o1, buon esemplare. Legatura ottocentesca in mezzo marocchino nocciola, piatti ricoperti con carta marmorizzata, fregi e titoli in oro al dorso. Rara edizione incunabula di quello che è comunemente considerato il primo trattato di economia, impresso per la prima volta nel 1472. L`autore Franciscus de Platea - noto anche come fra` Francesco Piazza - fu professore di legge all`Università di Bologna e predicatore di chiara fama. La prima parte dell`opera riguarda la restituzione dei guadagni illeciti, la seconda affronta invece il tema dell`usura. HCR 13040; GW M00831; BMC V 227; IGI 7843; Goff P-758.

Lot 40

. Saggi di naturali esperienze fatte nell`Accademia del Cimento sotto la protezione del serenissimo principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia. In Firenze: per Giuseppe Cocchini all`Insegna della Stella, 1667. In-folio (mm 350x236). Pagine [16], CCLXIX, [16]. Tra la seconda e la terza carta è inserita la tavola con il ritratto a piena pagina di Ferdinando II Granduca di Toscana, inciso in rame da François Spierre. Frontespizio stampato in rosso e nero con insegna calcografica dell`Accademia con il celebre motto `Provando e riprovando`; grandi iniziali xilografiche animate e ornate nel testo, 16 fregi e 16 finalini incisi finemente in rame. Nel testo 75 tavole a piena pagina raffiguranti barometri, termometri e numerosi strumenti scientifici che corredano gli esperimenti descritti. Minime gore e fioriture alle prime carte, le due carte contenenti la dedica arrossate, come nella maggior parte delle copie, ma bell`esemplare. Legatura coeva in pergamena floscia, tagli spruzzati in rosso. Rara e molto ricercata edizione originale di questo classico della scienza sperimentale secentesca che contiene tra l`altro la prima descrizione del termometro, invenzione dell`accademico Torricelli. La stampa del volume iniziò nel 1664 e fu completata solo nel 1667. ""Si trovano alternativamente gli esemplari ora con l`anno 1666, ora con l`anno 1667. Alcuno ha la data genuina mdclxvii, e alcun altro ha l`aggiunta a penna o a stampa di un i per formare lo stesso anno [...] in entrambe s`incontrano qui e qua notabilissime differenze negli esemplari"" (Razzolini, 215). ""Questa edizione non fu messa in vendita, ma regalata a piacimento del card. Leopoldo de` Medici"" (Gamba, 852). Cinti, 163; Carli-Favaro, 305; Riccardi II, 407; Piantanida, 1663.

Lot 401

Mazzocchi Giacomo. Epigrammata antiquae Urbis.. (Al colophon): Romae: in aedib. Iacobi Mazochii Romanae acad.bibliopolae, 1521. In-folio (mm 264x93). Carte [10], CLXXX, [8]. 24 silografie raffiguranti edifici antichi ed oggetti archeologici, di cui 4 a piena pagina, circa 80 bordure o cartouches ornamentali di diversa grandezza e circa 15 bordure a personaggi ed ornamenti a piena pagina su fondo nero o criblé. Fioriture, alcune carte uniformemente brunite, restauro al margine esterno dell`ultima carta e dell`ultima iscrizione ripiegata, con perdita di poche lettere. Legatura secentesca in pergamena su piatti in cartone, titolo manoscritto al dorso; tagli azzurri. Piccole macchie di inchiostro ai piatti. Prima rara edizione di quest`opera fondamentale sull`epigrafia dell`antica Roma, la prima a venire pubblicata sul tale argomento. Benché il volume sia privo dell`indicazione dell`autore, la redazione degli Epigrammata è generalmente attribuita allo stesso Mazzocchi, che fu celebre antiquario. Ascarelli, Annali tipografici di Mazzocchi, n. 144; Choix, 4837.

Lot 420

Muratori Lodovico Antonio. Della regolata divozion de` cristiani trattato di Lamindo Pritanio. In Venezia: nella stamperia di Giambattista Albrizzi, 1748. In-12° (mm 151x86). Carte XX (di XXIV, mancano le carte *2 e *3), 334, [1]. Una discreta copia, bruniture diffuse, alcune piccole lacune alla carta di guardia anteriore. Legatura coeva in pergamena su piatti in cartone, titolo vergato da antica mano al dorso. Tagli policromi. Al recto della carta di guardia anteriore nota di possesso biffata e l`annotazione di mano settecentesca `Regalatogli da Carlo Graziani`. Trattato morale dato alle stampe da Muratori sotto lo pseudonimo di Lamindo Pritanio, e la cui prima edizione apparve  nel 1747, sempre presso Albrizzi. Spesso in conflitto con l`autorità religiosa, anche in questa opera - come osserva il nipote nel 1756 - ""non gli fu permesso di dire tutto quello, che a lui pareva il meglio, o il più lodevole"" (F. Soli Muratori, Vita del proposto L.A. Muratori, Venezia 1756, p. 95).

Lot 431

Orbigny Alcide (d`). Viaggio pittoresco nelle due Americhe o riassunto generale di tutti i viaggi dalla prima scoperta fino ai nostri giorni di Colombo, Las-Casas... accompagnato da carte geografiche e vignette eseguite dai migliori artisti coll`aggiunta dell`ultima guerra de. Venezia: G. Antonelli, 1852-54. Tre parti in un volume in-4° (mm 292x205). Pagine [6], colonne 640; colonne 422, pagine [1]; pagine [4], colonne 222 con 1 tavola con ritratti, 70 tavole litografiche a doppia pagina numerate I-LXXI [di 72, mancano le nn. XXX e LXXII, le nn. XXIX e LXXI ripetute], 2 carte geografiche più volte ripiegate. Arrossature. Legatura in mezza pelle, tela ai piatti, fregi e titoli in oro al dorso.  Prima traduzione italiana, dovuta a Silvestro Bandarini, del Voyage pittoresque dans les deux Amériques (Paris, 1836) di Alcide Charles Victor Marie Dessalines d`Orbigny, naturalista francese incaricato nel 1826 dal Museo di Storia Naturale di Parigi di una missione scientifica. Fino al 1833 viaggiò tra Brasile, Argentina, Paraguay, Cile e Perù, traendone interessanti di natura storico-etnologica. Il Viaggio pittoresco offre anche contiene un `riassunto` delle precedenti esplorazioni del continente americano, tra cui quelle di Cristoforo Colombo e Friedrich Heinrich Alexander von Humboldt. Dall`edizione originale francese sono riprese sia le numerose tavole incise su disegno di MM. De Sainson e Jules Boilly, sia le due carte geografiche realizzate da M. Dufour sotto la direzione dello stesso D`Orbigny.

Lot 448

Pindemonte Ippolito. Epistole in versi. Modena: Presso Gem. Vincenzi e Comp., 1809. In-8° (mm 215x146). Pagine XVII, 120, [4]. Lievissime fioriture a poche carte ma buon esemplare. Cartonato arancione dell`epoca, abrasioni e strappi al dorso.  Elegante edizione dei componimenti del poeta veronese Ippolito Pindemonte, apparsa originariamente nel 1805 a Verona. presso Gambaretti. L`accoglienza entusiasta del pubblico fece sì che la silloge venne ristampata già nel 1807, e nel 1809 a Firenze, Piacenza e Modena. L`opera è il coronomento di un ciclo poetico la cui ideazione risale all`anno 1800, e comprende dodici componimenti indirizzati ad amici o personaggi scomparsi, quali Isabella Albrizzi, Elisabetta Mosconi, e Giacomo Vittorelli.

Lot 465

Porzio Simone. De coloribus libellus... una cum eiusdem praefatione qua coloris naturam declarat. Florentiae: ex officina Laurentii Torrentini, 1548. In-8° (mm 188x130). Pagine 197, [3]. Ampie gore ad alcune carte, esemplare restaurato. Legatura moderna in mezza pelle. Al frontespizio nota di possesso `Simeonis Valgraune` e timbro di antica collezione. Edizione originale dell`importante trattato sui pigmenti attribuito ad Aristotele o talvolta al suo allievo Teofrasto. Il testo originale in greco si trova affiancato alla traduzione latina del medico e filosofo partenopeo Simone Porzio, autore anche dell`erudito commento. L`edizione di questo scritto pseudoaristotelico è tra i lavori principali del Porzio nel periodo in cui era professore straordinario all`Università di Pisa (1544-1553). Moreni, Torrentino, 25; Adams P, 1958; Edit 16, CNCE 16133; Wellcome I, 5217; Cranz, A Bibliography of Aristotle editions 1501-1660, 108.139; Hoffmann I, 289.

Lot 501

Sacchetti Franco. Delle Novelle Parte Prima [-Seconda].. In Firenze [i.e. Napoli]: 1725. Due tomi in un volume in-8° (mm 251x125). Pagine [8], 49, [1], 238 [i.e. 240]; [2], 230, [18]. Fregi incisi in legno ai frontespizi, capilettera e finalini xilografici. Leggere arrossature. Legatura di poco posteriore in marocchino blu, cornici in oro ai piatti, dentelles, titoli e fregi in oro al dorso, tagli dorati. Abrasioni agli angoli e alla cerniere, rottura alla cerniera anteriore.  Edizione originale delle novelle del Sacchetti, che si differenzia in alcuni dettagli - come la paginazione della parte prima - dalle due contraffazioni pubblicate nello stesso anno. Rimaste a lungo inedite, le novelle offrono uno spaccato della società fiorentina del Quattrocento. Più volte ristampate, divennero ben presto un classico della letteratura italiana. Per il luogo di pubblicazione si veda M. Parenti, Dizionario dei luoghi falsi, inventati o supposti, p. 89.

Lot 507

Sansovino Francesco. Ortografia delle voci della lingua nostra o vero Dittionario volgare et latino nel quale s`impara a scriver correttamente ogni parola. In Venetia: appresso F. Sansouino, 1568. In-8° (mm 151x100). Carte [232]. Marca tipografica incisa in legno al frontespizio e al verso della carta Ee6, capilettera xilografici. Lievi bruniture e arrossature, mende marginali non lesive del testo alle carte T7 e T8, qualche piccola macchia. Legatura coeva in pergamena floscia, titoli manoscritti al dorso, piccola croce vergata al piatto anteriore, abrasioni, rottura lungo la cerniera anteriore.  Prima edizione di quest`opera di Francesco Sansovino: poligrafo attivissimo si trasferì da Roma a Venezia dove, oltre a collaborare con diverse tipografie in veste di autore, traduttore o curatore, ne aprì una sua. L`Ortografia è dedicata al figlio Jacopo ""acciocchè s`incammini nella cognizione delle scritture degli antichi toscani"".

Lot 518

Sesti Giovanni Battista. Piante delle città, piazze, e castelli fortificati in questo Stato di Milano. Con le loro Dichiarazioni del tenente generale ed ingegniere militare D. Giovanni Battista Sesti, aggiontovi gli Attachi dell`Armi delle MM. Sarda e Cristianissima. In Milano: per Francesco Agnelli, scultore e stampatore, s.d. [1734 (?)]. In-folio oblungo (mm 246x394). Frontespizio entro elaborata bordura floreale incisa in rame, 25 tavole incise in rame e [4] carte di indice numerate a colonne 1-23 poste prima delle ultime due tavole. Gora al margine interno più visibile nelle prime 8 carte. Brossura finemente incisa in rame con motivi simili a quelli della bordura al frontespizio, evidenti rotture al dorso e lacuna al piatto posteriore. Rarissima edizione in plano - mancante alle principali raccolte e sconosciuta alle bibliografie - della più celebre opera di Giovanni Battista Sesti. Le Piante delle città, piazze, e castelli fortificati in questo Stato di Milano godettero di enorme fortuna editoriale e vennero ristampate almeno sei volte fra il 1707 e il 1734, anno cui dovrebbe risalire l`edizione proposta. Luciano Roncai, curatore dell`anastatica edita da Turris nel 1991 nota: ""L`ultima edizione che non è datata ma che viene comunemente assegnata all`anno 1734 si differenzia dalle altre per il formato che da libro diventa album (o meglio atlante) e per l`aggiunta delle tavole sulla Piazza di Mantova. In questa ultima edizione l`editore, nel rifacimento dei rami, coglie l`occasione per attuare un aggiornamento della grafica complessiva; infatti le descrizioni delle singole piazze sono accorpate in un unico testo, scompaiono i grandi cartigli posti a fronte di ogni pianta e contenenti la legenda che si mantiene ma viene inserita entro la tavola. Come ultimo tra le diverse novità che l`editore ritenne di introdurre vi fu quello delle raffigurazioni delle città che vennero animate da vignette raffiguranti uomini ed animali  [...] questa ultima edizione [...] sembra essere la meno diffusa in quanto mancante in molte di quelle biblioteche che per collocazione geografica avrebbero dovuto averne copia"". La datazione di questa edizione non è comunque sicura e lo stesso Roncai registra sulla questione ""molte incertezze ed interrogativi"". L`esemplare è impreziosito dalla brossura decorata a motivi floreali incisi in rame riproducenti la bordura incisa al frontespizio e che potrebbe essere stata realizzata nella bottega dello stampatore.

Lot 550

Trissino Gian Giorgio. Dialogo del Trissino intitulato Il castellano, nel quale si tratta de la lingua italiana. Vicenza: Tolomeo Gianicolo, 1529. In-folio (mm 268x173). Carte [20]. Al frontespizio marca tipografica, incisa su legno. Spazio bianco per capitale, con letterina guida, alla carta A2r. Un ottimo esemplare, alcune carte uniformemente brunite, lievi fioriture. Legatura tardo settecentesca in mezza pergamena, piatti ricoperti in cartoncino. Titolo vergato in inchiostro al dorso. Usurati gli angoli.  La prima edizione del dialogo Il Castellano, elegantemente impressa in carattere corsivo - come tutte le stampe vicentine del Trissino ? dall`enigmatico tipografo Tolomeo Gianicolo. Sia al frontespizio sia nel testo le vocali italiane e e o aperte sono sostituite con le vocali tratte dall`alfabeto greco ε e ω, in ossequio alla riforma ortografica proposta dal Trissino nella Epistola de le lettere nuovamente aggiunte alla lingua italiana (Roma 1524). Con questa opera l`umanista vicentino si propone di replicare a chi ? come Filippo Strozzi ? aveva criticato tale sua innovazione.

Lot 552

Trissino Gian Giorgio. La p?etica. (Al colophon): Stampata in Vicenza: per Tolomeo Ianiculo, 1529. In-folio (mm 280x180). Carte LXVIII. Marca tipografica xilografica in fine. Esemplare stampato su carta forte, in buono stato di conservazione. Legatura ottocentesca in mezza pergamena, tassello con titolo in oro al dorso. Lievissime abrasioni, due fori di tarlo alla cerniera posteriore.  Prima edizione in prima tiratura della Poetica del Trissino, priva dell`errata solitamente apposta agli esemplari successivi alla prima impressione. L`opera e? divisa in quattro libri, o divisioni, dedicati all`arte metrica. I rimanenti libri della Poetica, gia? composti nel 1549, apparvero postumi a Venezia presso Andrea Arrivabene nel 1562. Il Tasso intorno a questa opera cosi? scriveva ""Ne fo molta stima, perche? egli fu il primo che ci diede alcuna luce del modo di poetare tenuto da` greci; et arricchi? questa lingua di nobilissimi componimenti"". Come e? usuale nelle edizioni originali delle opere del letterato vicentino, anche la Poetica si distingue per l`elegante veste tipografica, resa particolarmente preziosa dallo stupendo corsivo, fuso da Lodovico Arrighi e fornito personalmente dall`autore allo stampatore. Al Trissino linguista pertengono, poi, le sottigliezze grafiche introdotte: omega ed epsilon per differenziare le o e le e aperte o chiuse, le vocali u e i in luogo delle consonanti v e j. Gamba, 1706; Adams, T, 955; Mortimer, 507.

Lot 553

Trissino Gian Giorgio. La Italia liberata da Gotthi. Stampata in Roma: per Valerio e Luigi Dorici a petizione di Antonio Macro Vincentino, 1547. Tre volumi in-8° (mm 147x91). I. Carte [8], 175, [1]. Una tavola ripiegata fuori testo. Frontespizio inquadrato in elegante edicola architettonica, incisa su legno. II.III. Carte [3], 181, [1]. Le prime tre carte non numerate, nella nostra copia legate a precedere la carta Aa1, sono solitamente legate in fine. Una tavola fuori testo e ripiegata nel primo volume. Marca tipografica xilografica, inquadrata in edicola architettonica, identica a quella presente al frontespizio del volume romano del 1547. Bruniture diffuse ai margini bianchi dei tre volumi. Legatura settecentesca uniforme in pergamena, su piatti in cartone. Al dorso liscio, titolo breve e numero del volume impressi in oro su tassello in marocchino rosso. Tagli policromi. Ai contropiatti anteriori dei tre volumi etichetta cartacea con segnatura. Al recto della carta di guardia anteriore del primo volume la nota in inchiostro antico `il Trissino fu l`inventore del verso sciolto`. (3) Raro set, in legatura settecentesca uniforme, che presenta i ventisette libri del poema epico composto in endicasillabi sciolti dal vicentino Gian Giorgio Trissino, e dedicato alla guerra tra Goti e Bizantini. I primi nove libri apparvero nel 1547 presso la tipografia romana dei Dorico, mentre i successivi diciotto furono pubblicati a Venezia da Tolomeo Gianicolo. Fonte principale per la narrazione degli accadimenti è rappresentata dalle Storie di Procopio di Cesarea, mentre nella composizione Trissino segue come modello il poema epico classico, nell`ambizioso e aristocratico intento di opporsi a quello ariosteo, che riteneva adatto al vulgo. Il volume del 1547 si apre con l`epistola di Trissino a Carlo V, in cui individua il nuovo Giustiniano capace di restaurare l`Europa; dedicata all`imperatore fu anche la successiva edizione del 1548. Entrambe le edizioni danno applicazione tipografica ? fin dal frontespizio - alle teorie linguistiche e alla riforma ortografica sostenute dal Trissino, che aveva proposto di introdurre nella lingua italiana consonanti e vocali dell`alfabeto greco per disambiguare alcuni suoni, come le vocali e e o aperte, da sostituire con le vocali greche ε e ω.

Lot 63

. Biblioteca dell`economista. Torino: Cugini Pomba e Comp., 1850-1889. Quarantotto volumi in-8° (mm 235x146), così suddivisi: (Serie I) 13 volumi; ( Serie II) 13 parti in 12 volumi più un volume di indice analitico; (Serie III) 15 parti in 21 volumi più un volume indice analitico. Legatura coeva in mezza pelle, piatti marmorizzati, titoli in oro e fregi ai dorsi, tagli spruzzati in azzurro, abrasioni e piccole mende ai dorsi di alcuni tomi (Serie I e II). Brossura originale applicata su tela, numerazione manoscritta su tasselli cartacei ai dorsi (Serie III). (48) Prime tre serie della Biblioteca dell`Economista, collana che rappresenta dopo quella pubblicata da Pietro Custodi (Scrittori classici italiani di economia politica, 1803-1816) il primo tentativo organico di diffondere una cultura economica europea nel mondo politico nazionale. Edita a partire dal 1850, la Biblioteca dedica la prima serie ai Trattati complessivi, opere generali e manuali di teoria economica o di economia politica moderna (tra gli autori compaiono Adam Smith, David Ricardo, Jean-Baptiste Say, Henry Charles Carey, Antonio Genovesi, Pietro Verri, Cesare Beccaria, Gaetano Filangieri, Giovani Maria Ortes), mentre nella seconda - Trattati speciali - trovano spazio le monografie specifiche su singoli aspetti dell`economia politica e sulle pratiche economiche nell`Italia liberale (la rendita terriera, l`industria manifatturiera, gli scambi commerciali, l`agricoltura, le imposte, la teoria della popolazione, le dogane). Nella terza serie, Raccolta delle più pregiate opere moderne italiane e straniere di economia politica, comparvero la prime edizioni italiane del Capitale di Carlo Marx (1886) e dei Principii di Sociologia di Herbert Spencer. Lotto non passibile di restituzione.

Lot 71

Agricola Giorgio. Opera di Giorgio Agricola de l`arte de metalli partita in XII libri . (Al colophon): In Basilea: per Hieronimo Frobenio et Nicolao Episcopio, 1563). In-folio (312x213). Pagine [12], 542, [10] con 2 carte di tavole incise in legno fuori testo legate fra le pagine 112-113. Marca tipografica xilografica al frontespizio e in fine. Numerosissime illustrazioni xilografiche nel testo anche a piena pagina. Lacuna restaurata all`angolo inferiore delle prime 12 carte, al frontespizio altra lacuna risarcita con un frammento di carta antica recante nota di possesso. Legatura coeva rimontata e restaurata, carte di guardia moderne. Prima traduzione italiana di questo testo di mineralogia di Georg Pawer (o Bauer in tedesco moderno), noto con il cognome latinizzato Agricola. Pubblicata postumo in latino col titolo De re metallica, l`opera presenta - con un corredo di illustrazioni di macchinari per l`estrazione mineraria - tutto il sapere pratico che l`Autore aveva raccolto. ""Agricola`s De re metallica is one of the great monuments of technology by reason of the comprehensiveness of its text and the detail and intelligibility of his numerous illustrations. For two centuries De re metallica remained the chief texbook on mining and metallurgy"" (Singer, History of technology, III, 27-28). ""The magnificent woodcut illustrations are a feature of this great work which remained unexcelled for generations. It marks the beginning of scientific method through observations as distinct from the purely scholastic approach of the Middle Ages"" (Annan, Historic books on mining, 6). ""Agricola was the first author to compile a book in which technical descriptions and drawings were of sufficent accuracy and detail to enable machines to be made from the information supplied. Workshops, tools, machines and things relating to metals are excellently described and illustrated. He described multi-stage reciprocating mine-pumps which were driven by water-wheels; and horse-driven pumps, with rack-gears and chains, arranged in series to drain mines with over 200 feet total lift. His use of anti-friction rollers for bearing is interesting"" (Davison, Historic books on machines, 7); Dibner, Heralds of science, 88 (ed.orig.); PMM, 79 (id.); Norman library of science and medicine, 20 (id.); Ferguson, Bibliotheca chemica, I, 9; Zittel, History of geology and paleontology, 50; Darmstaedter, Georg Agricola, 89-90.

Lot 88

Alighieri Dante. De la volgare eloquenzia. (Al colophon): Stampata in Vicenza: per Tolomeo Ianiculo da Bressa, 1529 del mese di Genaro. In-4° (mm 275x170). Carte [26]. Al frontespizio marca tipo grafica incisa in legno. Esemplare in buono stato di conservazione, lievi gore, qualche fioritura. Legatura moderna in pieno marocchino rosso, dorso a cinque nervi con titolo in oro. Contropiatti e sguardie in carta marmorizzata. Dentelles interne dorate, tagli spruzzati di rosso. Custodia in cartoncino marmorizzato.  Prima edizione del De vulgari eloquentia, nella traduzione in volgare di Gian Giorgio Trissino (1478-1550), che si basa sul testo tra?dito dal codice ? oggi conservato alla biblioteca Trivulziana di Milano (ms. 1088) ? che fu di sua proprieta? e sul quale egli ricopio? un passo della Vita di Dante di Boccaccio. Il volgarizzamento rientra nel dibattito intorno alla lingua italiana del Cinquecento, in cui il Trissino si inseri? contrapponendosi alla tesi allora dominante secondo la quale la lingua italiana doveva essere identificata con uno solo dei dialetti parlati nella penisola, il tosco-fiorentino. Trissino propose una soluzione piu? eclettica, che vedeva concorrere alla formazione della lingua nazionale gli apporti piu? qualificati provenienti da tutti i dialetti italiani, dal veneziano al napoletano, dal siciliano al lombardo. L`opera e? caratterizzata dalla particolare impostazione ortografica ideata dal Trissino e teorizzata nel trattato Epistola de le lettere nuovamente aggiunte ne la lingua italiana, pubblicato nel 1524, dove egli propone di riformare l`alfabeto italiano con l`adozione di alcune vocali e consonanti dell`alfabeto greco al fine di distinguere suoni diversi resi allora (e ancor oggi) con la medesima grafia: e ed o aperte e chiuse, z sorda e sonora, i e u con valore di vocale e con valore di consonante. Gamba, 1704; Adams D, 121.

Lot 9

Apuleius. Opera (ed. Johannes Andreas, vescovo di Aleria). Vicenza: Henricus de Sancto Ursio, Zeno (Rigo di ca` Zeno), 9 agosto 1488. In-folio (mm 284x211). Carte [176] (di 178, mancano la prima e l`ultima carta, bianche). Segnatura: A6 (-A1), a8, b6, c8, d6, e8, f6, g8, h6, i8, k6, l8, m6, n-o8, p6, q8, r6, s8, t6, u8, x-z6, &6, cum6 (-cum1). Testo in carattere romano (9: 113R) su una colonna di 38 linee. Marca tipografica incisa su legno al colophon. Spazi bianchi per capitali, con letterine guida. Esemplare in buono stato di conservazione, alcune gore alle prime carte, piccoli restauri agli angoli inferiori degli ultimi quaderni, senza perdita di testo. Alcune carte rinforzate lungo il margine interno, l`ultima carta del registro rimarginata. Legatura settecentesca in mezza pelle con dorso decorato da ferri dorati. Marginalia di mano coeva in inchiostro marrone, verde e rosso nel testo. Ex libris ottocenteschi dei collezionisti Charles Butler e del celebre ritrattista e illustratore americano W.T. Smedley (1858-1929); un`antica nota di possesso manoscritta parzialmente nascosta dagli ex libris. Seconda edizione assoluta di questa importante silloge, comprendente l`Opera omnia di Apuleio, che segue fedelmente, nell`articolazione interna, la celebre princeps impressa a Roma da Sweynheym e Pannartz nel 1469. La raccolta comprende, oltre alle Metamorphoses - o Asinus aureus - di Apuleius, anche l`Asclepius di Ermete Trismegisto, l`unica opera filosofico-ermetica conosciuta nell`Occidente medievale e probabilmente tradotta dal greco dallo stesso Apuleio, nonché l`Epitome di Albino, diffusa introduzione alla filosofia platonica. HC 1316; GW 2302; BMC VII 1047; IGI 770; Goff A, 935.

Lot 91

Alighieri Dante. Dante con l?espositioni di Christoforo Landino, et d?Alessandro Vellutello. Sopra la sua Comedia dell?Inferno, del Purgatorio, e del Paradiso. In Venetia: appresso Giovambattista, Marchio Sessa, 1578. In-folio (mm 313x205). Carte [28], 392 [i.e. 396]. Marca tipografica xilografica in fine. Al frontespizio ritratto di Dante in ricca cornice xilografica. Grandi iniziali xilografiche ornate, e belle testatine, con l`insegna dei Sessa; 100 xilografie a mezza pagina. Restaurati i margini interno e esterno del frontespizio, e leggera increspatura della carta; di minore entità il restauro a porzione al margine esterno della carta RR1. Leggerissime e occasionali fioriture ma, nel complesso, buon esemplare. Legatura ottocentesca in vitello raciné, dorso decorato con ghirlande e piccoli ferri in oro. Il nome dell`Autore in caratteri dorati su tassello in pelle. Contropiatti e sguardie in carta caillouté. Tagli policromi. Al contropiatto anteriore è incollato un ritratto inciso di Dante.  Bell`esemplare della ristampa dell`importante edizione, già apparsa presso Melchiorre Sessa nel 1564, della Comedia curata da Francesco Sansovino, a cui spetta il merito di aver riproposto il commento di Alessandro Vellutello, che dal 1544 non era stato più pubblicato in Italia. Alle note del Vellutello si accompagna il commento di Cristoforo Landino. Anche questa più tarda ristampa presenta al frontespizio il celebre ritratto di Dante di tradizione vasariana, per il quale l`edizione del Sessa è nota come ""del gran Naso"" o ""del Nasone"". I legni che ornano il volume sono invece ripresi ? come nel 1564 ? dall`edizione del Marcolini del 1544. Adams D, 108; Batines I, 91-92; Mambelli, 40.

Lot 94

Amaduzzi Giovanni Cristofano. Alphabetum Grandonico-Malabaricum sive Samscrudonicum. Romae: typis Sac. Congregationis de Propag. fide, 1772. In-8° (mm 192x130). Pagine XXVIII, 100, con 9 tavole ripiegate fuori testo. Testo in caratteri romani, corsivi gotici e malayalam. Al frontespizio marca tipografica raffigurante Gesù che manda gli Apostoli a predicare per il mondo entro cornice ornata con il motto `euntes in universum mundum praedicate evangelium omni creaturae`. Legatura d`attesa in carta azzurra. Splendido esemplare, a fogli chiusi e con testimoni. Prima e unica edizione ? curata dal professore di lingua greca e responsabile della tipografia della Congregazione di Propaganda Fide Giovanni Cristofano Amaduzzi. L`opera costituisce il primo esempio noto di caratteri dell`alfabeto malayalam a stampa. La lingua malayalam è strettamente imparentata al tamil. L`alfabeto tamil (o più correttamente, il sistema di scrittura sillabico o abugida tamil) deriva dal sistema di scrittura Grantha (libro, manoscritto), antica scrittura che predominava nel Sud dell`India. Birrell-Garnett, 16; De Gubernatis, 329; Smithskamp, 207; Brunet I, 197.

Lot 26

A large 19th century relief moulded caneware type jug by W Ridgway with relief panels showing Tam O`Shanter, with impressed mark to base together with a further 19th century relief moulded jug with decoration of a gypsy encampment with camp fire, etc, with moulded and impressed marks to base Jones & Walley, Cobridge, Gipsey (sic)

Lot 296

An unmarked 14ct rose gold bracelet, attached with three silver charms, clasp damaged, 9,3g; a cased 14ct gold brooch, in the form of a winged O, with inscription, 3g; a sterling silver watch chain, 30g; two metal watch chains; etc (5)

Lot 424

A silver yard o led pencil, a further gold plated example and three various pen knives

Lot 605

A wicker picnic hamper containing a quantity of good quality white table and other linen to include tablecloths, doilies and other textiles and a further example with embroidered dove detail together with a timber crucifix with a bronze type applied figure of Christ, several 45rpm records to include The Merry Ploughboy by Dermot O`Brien and His Club Men, etc together with a ceramic dish, vase, sundry prints, poker dice, a portable chess set, a small Indian timber chest with metallic mounts, etc

Lot 843

A watercolour of a country house with summer garden, signed bottom left M O B Hall, 38 x 54 cm, a pastel study of a wire coated dachshund, signed bottom left Jenifer Ford, 50 x 33 cm, also together with a coloured print with oil effect finish of a dramatic early 19th century style marine battle scene, 19 x 40 cm in wide moulded gilt frame and gilt slip

Lot 869

A collection of Cunard, P&O, etc cruise ship menus, souvenir cards, entertainment programmes, etc, with illustrations by artists including David Cobb, Ronald Searle, etc,

Lot 870

An interesting Victorian watercoloured greeting showing an outsized letter A and various figures including a cupid, an elderly woman holding a teapot, etc and inscribed below Rebus and with initials QVR (?), sheet size 18 x 11 cm approx together with a watercoloured envelope with humorous decoration of a castle, figures in armour, a face peering from a window, etc, inscribed To Her Royal Highness The Princess Alice (daughter of Queen Victoria) with postmark to envelope stamped E O Carisbrooke, Aug 6 and further stamped N Bazaar, also together with a child`s woven silk glove and small lace trimmed sleeve (?)

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