972
CRESCENZO ONOFRI
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Genova
Description
(Roma, 1634 - Firenze, 1714)
Paesaggio
Olio su tela, cm 100X135
Non è cosa agevole distinguere le opere di Crescenzo Onofri tra il periodo romano e gli anni fiorentini, ma in questa tela possiamo certamente osservare che l'artista si è oramai affrancato dall'influenza di Gaspard Dughet ed esprime una sensibilità scenica ampia con evidenti accenni rosiani. Questo può indurre a collocarne l'esecuzione alla maturità, quindi ai primi anni del Settecento, quando si percepisce altresì una comunanza di stile con le creazioni con Jan Frans Van Bloemen (Anversa, 1662 - Roma, 1749) documentato a Roma dal 1688 e l'autore potè meglio osservare le opere di Salvator Rosa conservate nelle collezioni medicee. Secondo il biografo settecentesco Leone Pascoli, Crescenzo Onofri fu allievo diretto di Gaspard Dughet meritandosi dalla critica moderna il giudizio di persona di rilievo per la storia del paesaggio. Il dipinto ha somiglianze indiscutibili sia con le opere eseguite negli anni romani, quali gli splendidi affreschi di paese che decorano quattro sale del castello Theodoli a San Vito Romano, sia con quelle del tempo fiorentino destinate agli appartenenti della Galleria palatina e altre residenze. L'apertura di visuale scenica, la monumentalità e la straordinaria ambientazione atmosferica, suggeriscono una maturazione che l'artista esprimerà durante gli anni toscani. Le grandi tele dipinte dal pittore in ariosi paesaggi per decorare le pareti degli appartamenti di Pitti e della Villa di Poggio a Cajano presentano salde somiglianze. Il soggiorno a Firenze come sappiamo iniziò nel 1689 e i suoi quadri cominciano a comparire negli inventari dal 1697-1698.
Bibliografia di riferimento:
M. Chiarini, Crescenzio Onofri a Firenze, 1967; I, gennaio/marzo, LII, PP. 30-39
Paesaggio
Olio su tela, cm 100X135
Non è cosa agevole distinguere le opere di Crescenzo Onofri tra il periodo romano e gli anni fiorentini, ma in questa tela possiamo certamente osservare che l'artista si è oramai affrancato dall'influenza di Gaspard Dughet ed esprime una sensibilità scenica ampia con evidenti accenni rosiani. Questo può indurre a collocarne l'esecuzione alla maturità, quindi ai primi anni del Settecento, quando si percepisce altresì una comunanza di stile con le creazioni con Jan Frans Van Bloemen (Anversa, 1662 - Roma, 1749) documentato a Roma dal 1688 e l'autore potè meglio osservare le opere di Salvator Rosa conservate nelle collezioni medicee. Secondo il biografo settecentesco Leone Pascoli, Crescenzo Onofri fu allievo diretto di Gaspard Dughet meritandosi dalla critica moderna il giudizio di persona di rilievo per la storia del paesaggio. Il dipinto ha somiglianze indiscutibili sia con le opere eseguite negli anni romani, quali gli splendidi affreschi di paese che decorano quattro sale del castello Theodoli a San Vito Romano, sia con quelle del tempo fiorentino destinate agli appartenenti della Galleria palatina e altre residenze. L'apertura di visuale scenica, la monumentalità e la straordinaria ambientazione atmosferica, suggeriscono una maturazione che l'artista esprimerà durante gli anni toscani. Le grandi tele dipinte dal pittore in ariosi paesaggi per decorare le pareti degli appartamenti di Pitti e della Villa di Poggio a Cajano presentano salde somiglianze. Il soggiorno a Firenze come sappiamo iniziò nel 1689 e i suoi quadri cominciano a comparire negli inventari dal 1697-1698.
Bibliografia di riferimento:
M. Chiarini, Crescenzio Onofri a Firenze, 1967; I, gennaio/marzo, LII, PP. 30-39
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(Roma, 1634 - Firenze, 1714)
Paesaggio
Olio su tela, cm 100X135
Non è cosa agevole distinguere le opere di Crescenzo Onofri tra il periodo romano e gli anni fiorentini, ma in questa tela possiamo certamente osservare che l'artista si è oramai affrancato dall'influenza di Gaspard Dughet ed esprime una sensibilità scenica ampia con evidenti accenni rosiani. Questo può indurre a collocarne l'esecuzione alla maturità, quindi ai primi anni del Settecento, quando si percepisce altresì una comunanza di stile con le creazioni con Jan Frans Van Bloemen (Anversa, 1662 - Roma, 1749) documentato a Roma dal 1688 e l'autore potè meglio osservare le opere di Salvator Rosa conservate nelle collezioni medicee. Secondo il biografo settecentesco Leone Pascoli, Crescenzo Onofri fu allievo diretto di Gaspard Dughet meritandosi dalla critica moderna il giudizio di persona di rilievo per la storia del paesaggio. Il dipinto ha somiglianze indiscutibili sia con le opere eseguite negli anni romani, quali gli splendidi affreschi di paese che decorano quattro sale del castello Theodoli a San Vito Romano, sia con quelle del tempo fiorentino destinate agli appartenenti della Galleria palatina e altre residenze. L'apertura di visuale scenica, la monumentalità e la straordinaria ambientazione atmosferica, suggeriscono una maturazione che l'artista esprimerà durante gli anni toscani. Le grandi tele dipinte dal pittore in ariosi paesaggi per decorare le pareti degli appartamenti di Pitti e della Villa di Poggio a Cajano presentano salde somiglianze. Il soggiorno a Firenze come sappiamo iniziò nel 1689 e i suoi quadri cominciano a comparire negli inventari dal 1697-1698.
Bibliografia di riferimento:
M. Chiarini, Crescenzio Onofri a Firenze, 1967; I, gennaio/marzo, LII, PP. 30-39
Paesaggio
Olio su tela, cm 100X135
Non è cosa agevole distinguere le opere di Crescenzo Onofri tra il periodo romano e gli anni fiorentini, ma in questa tela possiamo certamente osservare che l'artista si è oramai affrancato dall'influenza di Gaspard Dughet ed esprime una sensibilità scenica ampia con evidenti accenni rosiani. Questo può indurre a collocarne l'esecuzione alla maturità, quindi ai primi anni del Settecento, quando si percepisce altresì una comunanza di stile con le creazioni con Jan Frans Van Bloemen (Anversa, 1662 - Roma, 1749) documentato a Roma dal 1688 e l'autore potè meglio osservare le opere di Salvator Rosa conservate nelle collezioni medicee. Secondo il biografo settecentesco Leone Pascoli, Crescenzo Onofri fu allievo diretto di Gaspard Dughet meritandosi dalla critica moderna il giudizio di persona di rilievo per la storia del paesaggio. Il dipinto ha somiglianze indiscutibili sia con le opere eseguite negli anni romani, quali gli splendidi affreschi di paese che decorano quattro sale del castello Theodoli a San Vito Romano, sia con quelle del tempo fiorentino destinate agli appartenenti della Galleria palatina e altre residenze. L'apertura di visuale scenica, la monumentalità e la straordinaria ambientazione atmosferica, suggeriscono una maturazione che l'artista esprimerà durante gli anni toscani. Le grandi tele dipinte dal pittore in ariosi paesaggi per decorare le pareti degli appartamenti di Pitti e della Villa di Poggio a Cajano presentano salde somiglianze. Il soggiorno a Firenze come sappiamo iniziò nel 1689 e i suoi quadri cominciano a comparire negli inventari dal 1697-1698.
Bibliografia di riferimento:
M. Chiarini, Crescenzio Onofri a Firenze, 1967; I, gennaio/marzo, LII, PP. 30-39
OLD MASTER AND 19Th CENTURY PAINTINGS
Sale Date(s)
Lots: 901 - 1245
Lots: 1246 - 1397
Venue Address
Palazzo del Melograno
Piazza Campetto 2
Genova
.
Italy
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